I commenti della regista durante un'intervista nel 2013 sono forse all'origine della censura
PECHINO - La regista Chloé Zhao solo qualche giorno fa si è aggiudicata un Golden Globe per "Nomadland". Tuttavia il lancio del film nella sua patria d'origine potrebbe subire qualche intoppo. Il materiale promozionale del film e tutti i riferimenti sono infatti stati cancellati da internet in Cina.
Il tutto è avvenuto dopo che la stampa cinese aveva elogiato il premio ricevuto dalla regista, che era diventata la prima donna asiatica a vincere un Golden Globe in quella categoria. Gli stessi media, ricorda il Guardian, avevano anche spinto l'uscita del film per il 23 aprile.
Ma dallo scorso venerdì i riferimenti a "Nomadland" hanno cominciato a scomparire dal web, così come gli orari di proiezione del film sui siti per acquistare i biglietti. Al momento non è noto se il film verrà ancora distribuito in Cina.
Ma qual è il motivo del cambio di rotta? La causa è probabilmente un'intervista rilasciata dalla regista alla rivista Filmmaker nel 2013, in cui descriveva la Cina come «un luogo in cui ci sono bugie ovunque». I riferimenti più duri al paese sono poi stati eliminati dalla versione online dell'intervista, ma si possono ancora trovare in rete.
L'intervista è stata riportata alla luce da alcuni utenti proprio negli scorsi giorni, che hanno chiesto di boicottare il film.