Da non perdere su Netflix "Concrete Cowboy" con Idris Elba, ispirato a una vera comunità di Philadelphia
LUGANO - Tra i film che meritano maggior attenzione in questi primi giorni di aprile c’è sicuramente “Concrete Cowboy”. Il film, girato nell’estate 2019, è stato bloccato come tantissimi altri dalla prima ondata della pandemia ed è stato presentato al Toronto Film Festival lo scorso settembre, per poi sbarcare su Netflix dal 2 aprile.
Tratto dal romanzo “Ghetto Cowboy” di Greg Neri, racconta la storia (vera) della sotto-cultura dei cowboy afroamericani in un quartiere di Philadelphia. Il protagonista è il 15enne Cole (Caleb McLaughlin), che la madre - stanca delle sue continue intemperanze - porta dal padre Harp (Idris Elba), che non vede da anni. Harp fa parte di questa comunità dedita alla cura dei cavalli e alle cavalcate, che vive al margine della città tra prati e stalle ricavate in vecchi edifici. Il gruppo - che lamenta di essere stata marginalizzata e cancellata dall'immaginario collettivo a favore del cowboy caucasico - deve fare i conti con l’opposizione delle autorità cittadine, che considerano gli animali denutriti e gli edifici fatiscenti.
“Concrete Cowboy” è, prima di tutto, la storia di un incontro. Quello tra un figlio che rischia di perdersi lungo una cattiva strada e un padre che, seppur con asprezza, gli infonde i suoi valori. Interessante è anche il personaggio di Smush, giovane cowboy che si è distaccato dalla comunità ed è diventato uno spacciatore, spinto dal sogno di andare a Ovest e dare vita a un ranch. Anche in lui, diventato un piccolo criminale, l’amore per i cavalli è la ragione di vita che lo ha portato a una scelta drastica e pericolosa.
Il film e il libro si basano sui membri del Fletcher Street Urban Riding Club, che interpretano se stessi accanto a ottimi attori come Jharrel Jerome, Lorraine Toussaint e Clifford “Method Man” Smith.
Le convincenti interpretazioni del cast e la solida regia di Ricky Staub, al suo debutto nel lungometraggio e che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Dan Walser, rendono “Concrete Cowboy” un film sincero e con un messaggio universale, che merita di essere visto. Una storia di valori profondi e di ricerca di libertà.