Il presidente americano ha confermato le sue intenzioni: «Abbiamo un sacco di soldi per giocare con le forze armate». Mosca replica: «Passo molto pericoloso»
WASHINGTON- Il presidente statunitense Donald Trump ha confermato la sua intenzione di ritirare gli Usa dallo storico trattato sui missili nucleari con la Russia che fu firmato nel 1987 dagli allora presidente americano Ronald Reagan e dal leader dell'Unione sovietica Michail Gorbaciov.
Trump ha quindi ribadito le su accuse a Mosca, rea di aver violato e di violare l'accordo.
«La Russia ha violato l'accordo - ha detto Trump parlando con i giornalisti a margine di un comizio elettorale in Nevada - e lo sta violando da molti anni. Non so perché il presidente (Barack) Obama non fece nulla, non negoziò né ne uscì fuori».
«Noi - ha proseguito il tycoon - non permetteremo più che violino l'accordo nucleare e che fabbrichino armi mentre a noi non è permesso. Noi il trattato lo abbiamo onorato, ma la Russia sfortunatamente no, così porremo fine all'intesa».
Gli Stati Uniti vogliono un nuovo accordo con Russia e Cina, ha aggiunto il presidente, spiegando che senza una nuova intesa gli Usa svilupperanno nuovi armamenti.
«Se la Russia e la Cina non verranno da noi e non ci diranno che nessuno di noi deve sviluppare nuovi armamenti, e invece loro continueranno a farlo, questo per noi sarà inaccettabile. E bene, noi abbiamo un sacco di soldi per giocare con le nostre forze armate», ha detto Trump. «Non saremo più solo noi ad aderire a un accordo».
La replica russa: «Passo molto pericoloso» - «Apparentemente il trattato INF crea dei problemi agli Stati Uniti nel loro desiderio di raggiungere il totale dominio nella sfera militare». Lo ha detto il viceministro degli esteri russo Serghei Ryabkov all'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. «Si tratta di un passo molto pericoloso», ha sottolineato Ryabkov.
«L'incapacità e la riluttanza a venire a patti con noi (sul rinnovo del trattato) spingono alcune forze a Washington a incoraggiare la leadership del Paese sul ritiro formale dal trattato», ha aggiunto Ryabkov. «Si tratta di un passo molto pericoloso, che, ne sono sicuro, non solo sarà compreso dalla comunità internazionale ma susciterà una seria condanna da parte di tutti i membri della comunità mondiale impegnati nel mantenimento della sicurezza e della stabilità e sono pronti a lavorare per rafforzare gli attuali strumenti nel controllo degli armamenti».