Alcuni agenti di Sainte-Marie-la-Mer avevano chiesto ad alcune ragazze che prendevano il sole a seno nudo di coprirsi.
Il fatto ha creato un putiferio. Il ministro degli interni: «La libertà è un bene prezioso». La gendarmeria: «Abbiamo commesso un errore. Ci scusiamo»
PARIGI - È finito con i gendarmi bacchettati dal ministro e tante scuse alle bagnanti costrette a rinunciare al topless in spiaggia, assolutamente legittimo e consentito su tutto il litorale di Francia. Ci ha pensato Gérald Darmanin, responsabile degli Interni, a rimettere le cose a posto dopo le proteste per quella che la stessa gendarmeria ha riconosciuto come «un errore».
Abbronzarsi a seno nudo è legale ma i gendarmi di Sainte-Marie-la-Mer, nei Pirenei Orientali, non lo sapevano o hanno fatto finta d'ignorarlo, tanto da avvicinarsi a un gruppo di ragazze in topless e chiedere loro di coprirsi.
«Rimproverare a delle donne il loro abbigliamento sulla spiaggia non ha alcun fondamento ha twittato il ministro - la libertà è un bene prezioso. Ed è normale che l'amministrazione riconosca i propri errori». La gendarmeria, mentre il caso si gonfiava nelle ultime ore, ha twittato da parte sua scusandosi per «l'errore di due gendarmi che hanno creduto di agire per il meglio».
I due rappresentanti delle forze dell'ordine erano stati chiamati - si legge in un comunicato pubblicato su Facebook dalla stessa gendarmeria - da una famiglia che, in vacanza, si sentiva «a disagio per la situazione, in presenza di bambini». I gendarmi, allora, avrebbero «chiesto alle ragazze se accettassero di coprirsi il seno dopo aver loro spiegato il senso e l'origine dell'iniziativa». Si sarebbe trattato, insomma, di «un'azione di mediazione». Che rimane, comunque, «un errore», poiché il topless in Francia non è in discussione e neppure a Sainte-Marie-la-Mer. Alcune spiagge, infatti, possono essere oggetto di una disposizione comunale "ad hoc", con il municipio che può multare chi indossa determinati tipi di costume esageratamente succinti, come lo string.