L'allarme arriva dal primo studio mondiale di questo tipo, che ha coinvolto più di 500 esperti.
Tra le specie maggiormente minacciate figurano le magnolie e le Dipterocarpus.
NEW YORK - Un terzo delle specie arboree è a rischio estinzione: è la conclusione a cui è giunto un rapporto del Botanic Gardens Conservation International, a cui hanno lavorato più di 500 esperti negli ultimi 5 anni.
Stando allo studio, che ha censito gli alberi di tutto il mondo, ben 17'500 specie sono a rischio estinzione (su un totale di 58'497), e 440 specie contano meno di 50 esemplari in natura. Sono invece 142 le specie già considerate estinte, mentre il 41,5% delle specie è invece considerato al sicuro.
Solo il Brasile conta 1'788 specie a rischio. In termini di percentuali però il triste primato se lo aggiudica l'Isola di Sant'Elena, con il 69% degli alberi minacciati, seguita da Madagascar (59%) e Mauritius (57%).
A paragone, il numero delle piante a rischio estinzione è il doppio del numero degli animali minacciati (mammiferi, uccelli, anfibi e rettili messi insieme).
Tra le specie maggiormente minacciate figurano le magnolie e le Dipterocarpus, diffuse (si fa per dire) soprattutto nelle foreste pluviali del sud-est asiatico. Ma anche le querce, gli aceri e le Diospyros (da cui si ricava l'ebano) non se la passano benissimo, sottolinea il rapporto. Anche se l'Europa non presenta una grandissima varietà delle piante, non è immune al fenomeno: il 58% degli alberi autoctoni è infatti a rischio di estinzione, in particolare i sorbi.
E non c'è da stupirsi se nelle cause che hanno portato migliaia di alberi vicini all'estinzione figura sempre l'uomo: produzione agricola, disboscamento e allevamento di bestiame. Tra le cause emergenti il rapporto cita anche le condizioni meteorologiche estreme e i cambiamenti climatici. Almeno 180 specie di alberi sono minacciati dall'innalzamento dei mari e dal maltempo, specialmente nei Caraibi.
Gli autori dello studio hanno sottolineato che gli alberi sono la spina dorsale dell'ecosistema naturale: «Immagazzinano il 50% del carbonio terrestre e forniscono un cuscinetto dalle condizioni meteorologiche estreme» senza dimenticare che molte specie minacciate «offrono l'habitat e il cibo per milioni di altre specie di animali. L'estinzione anche di una singola specie di pianta potrebbe causare dunque un effetto domino».
Il BGCI ha lanciato anche il nuovo portale GlobalTree, un database online che tiene traccia degli sforzi di conservazione degli alberi a livello di specie, nazione e a livello globale. Sia il rapporto che il portale «mostrano per la prima volta quali alberi hanno bisogno di maggiore protezione, dove è più urgente intervenire e, cosa più importante, dove sono le lacune nello sforzo conservativo, in modo che le risorse e le competenze possano essere impiegate nel modo più efficace».
Infine il rapporto stila una lista di punti da seguire per proteggere e conservare le specie minacciate, rivolta soprattutto al mondo politico e agli esperti: estendere le aree protette per le piante minacciate; garantire che tutte le specie minacciate vengano conservate negli orti botanici e nelle banche dei semi; aumentare i finanziamenti governativi e aziendali per le specie minacciate; espandere gli schemi di piantagione degli alberi e garantire la piantumazione di specie minacciate autoctone; aumentare la collaborazione globale.