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GUERRA IN UCRAINA

«Mosca non perseguirà una vera pace»

Zelensky sostiene che gli attacchi russi segno che Mosca non vuole la pace
ATS ANS
Fonte ats ans
«Mosca non perseguirà una vera pace»
Zelensky sostiene che gli attacchi russi segno che Mosca non vuole la pace

KIEV - «Lanciare attacchi su larga scala dopo i negoziati di cessate il fuoco è un chiaro segnale al mondo intero che Mosca non perseguirà una vera pace»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X, commentando l'attacco russo di ieri sera.

Zelensky ha affermato che «dall'11 marzo, c'è stata una proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco totale, una cessazione completa degli attacchi. E letteralmente ogni notte, attraverso i suoi attacchi, la Russia continua a dire "no" alla proposta di pace dei nostri partner».

«Ieri sera - afferma Zelensky -, nei nostri cieli si sono verificate altre 117 prove di come la Russia continui a trascinare questa guerra: 117 droni d'attacco, la maggior parte dei quali Shahed. Un numero significativo è stato abbattuto dai nostri difensori aerei. Dnipro, Sumy, Cherkasy e altre regioni sono state attaccate dalla Russia. C'è stato un massiccio attacco di droni su Kryvyi Rih, che ha preso di mira un'impresa locale e infrastrutture civili. A Okhtyrka, nella regione di Sumy, sono state danneggiate case, negozi e infrastrutture civili. Anche le comunità nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Zaporizhzhia sono state colpite».

«Tutti coloro che sono stati colpiti devono ricevere assistenza. Ma ci deve essere anche una chiara pressione e una forte azione da parte del mondo sulla Russia: più pressione, più sanzioni dagli Stati Uniti, per fermare gli attacchi russi», conclude il presidente ucraino.

Intanto, un tribunale militare russo ha condannato 23 ucraini, tra cui soldati ed ex soldati «membri del battaglione Azov», fatti prigionieri all'inizio dell'offensiva russa in Ucraina a pene detentive dai 13 ai 23 anni di carcere per terrorismo e altre accuse. La sentenza è stata emessa da un tribunale della città meridionale di Rostov sul Don, come ha riportato l'agenzia di stampa Ria Novosti.

Stando all'agenzia Interfax, 11 imputati sono stati condannati in contumacia perché già liberati in uno scambio di prigionieri. Le accuse rivolte agli imputati sono probabilmente dovute al fatto che la Russia definisce il battaglione Azov «organizzazione terroristica».

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