Joe Biden, in merito a un possibile incontro con il capo del Cremlino al G20, non ha peli sulla lingua
WASHINGTON D.C. - Il presidente degli Usa Joe Biden «non intende» parlare con il suo omologo russo Vladimir Putin al G20, ma prenderebbe in considerazione un incontro qualora il capo del Cremlino volesse parlare ad esempio del rilascio di Brittney Griner, la cittadina statunitense in carcere in Russia.
«Dipende da cosa vuole discutere», ha detto Biden in merito a un possibile faccia a faccia con Putin il prossimo mese in Indonesia.
«Se venisse da me al G20 e mi dicesse di voler parlare di Griner lo incontrerei. Dipende. Non ho intenzione di negoziare, e nessuno è pronto a farlo, con la Russia sull'Ucraina, sul mantenimento di parte dell'Ucraina. Quindi dipenderebbe in modo specifico da cosa vuole discutere», ha spiegato Biden in un'intervista all'emittente televisiva statunitense Cnn mettendo in evidenza che le trattative per una soluzione della guerra devono coinvolgere Kiev.
«Nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina», ha messo quindi in evidenza il presidente degli Usa criticando Putin per aver commesso atti brutali e crimini di guerra. «Ha sbagliato i calcoli» con l'invasione: "pensava che sarebbe stato accolto a braccia aperte, che sarebbe stato il benvenuto", ha aggiunto Biden.
Dopo aver lanciato l'allarme per un Armageddon, il presidente americano ha precisato di non credere che Putin userà le armi nucleari.
Biden ha usato il termine ebraico (ma anche latino e greco) Armageddon che indica, secondo il Nuovo Testamento, un luogo dove si svolgerà la battaglia finale tra i re della Terra (radunati dai demoni) e Dio, lo scontro decisivo tra il Bene e il Male.
«Non penso che lo farà (ha detto Biden riferendosi all'uso di armi nucleari). Penso però che è irresponsabile per lui parlarne. Quello che volevo dire è che il risultato sarebbe orribile. Non può continuare a parlare con impunità dell'uso di armi nucleari tattiche come se fosse una cosa razionale da fare», ha spiegato Biden senza entrare nel dettaglio di quale potrebbe essere la risposta americana.
Il Dipartimento della difesa statunitense ha attivamente sviluppato piani di emergenza al riguardo. Anche su una possibile linea rossa degli Stati Uniti e della Nato, il presidente è stato evasivo. «Sarebbe irresponsabile per me parlarne», ha detto precisando che al Pentagono non deve neanche essere chiesto di definire piani di emergenza.
Ma la Russia non è l'unico tema di politica estera che preoccupa Biden. C'è anche l'Arabia Saudita, alla quale promette «conseguenze» dopo il taglio della produzione petrolifera dell'Opec+, organizzazione dei Paesi esportatori dell'oro nero.
Sul fronte interno, il presidente degli Usa ha rimandato a dopo le elezioni di metà mandato una sua decisione sul 2024, ma si è detto sicuro di «poter battere ancora (l'ex presidente repubblicano) Donald Trump».
Biden si è poi soffermato sul caso di suo figlio Hunter, che potrebbe essere accusato dalle autorità di reati legati al fisco e falsa dichiarazione in merito all'acquisto di una pistola. «Sono orgoglioso di lui», ha messo in evidenza il presidente degli Usa.
Un accenno anche all'economia: Biden non prevede una recessione, ma ammette che una «lieve» è possibile.