Per la maggior parte sono diretti in Emilia Romagna
Il sindaco Gori: «La lucina in fondo al tunnel speriamo che cominci a vedersi, per ora non si vede»
BERGAMO - Una quindicina di camion militari hanno lasciato questa mattina il cimitero di Bergamo. A bordo c'erano una settantina di feretri, che sono stati portati in altre zone del Nord Italia per essere cremati.
I mezzi pesanti sono arrivati intorno alle 7 di questa mattina, spiega la stampa locale. I militari hanno provveduto a fare spazio nella chiesa del cimitero e nella camera mortuaria.
La maggior parte delle bare sono destinate a quei comuni dell'Emilia Romagna che si sono resi disponibili ad aiutare la città e la provincia lombarda, che nelle ultime due settimane sono diventate l'epicentro dell'emergenza coronavirus. Solo nella giornata di venerdì i morti sono stati 88.
Si tratta del secondo drammatico corteo per le vie di Bergamo, dopo quello del 18 marzo le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. «La lucina in fondo al tunnel speriamo che cominci a vedersi, per ora non si vede - ha commentato il sindaco Giorgio Gori a L'Eco di Bergamo -. Speriamo che cominci a vedersi qualche effetto di questa cosa che io ancora non vedo francamente».
«Tutti avranno un funerale» - Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, il vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi si è soffermato sul terribile momento che la sua diocesi sta affrontando. «Il nostro impegno è far di tutto per i malati, cercare ogni soluzione possibile per non abbandonarli. Ho invitato i familiari a benedire i propri genitori e i propri nonni morenti, nelle case. Un battezzato può benedire. Un tempo era il padre a benedire i figli al momento dell’addio. Ora possono farlo i figli e, nelle terapie intensive, anche i medici e gli infermieri».
Monsignor Beschi venerdì prossimo sarà nel centro del cimitero monumentale di Bergamo, «e farò una preghiera di suffragio per i defunti che i cari non hanno più visto». Poi assicura che tutti avranno un funerale «Penso a una celebrazione per tutti i defunti della nostra diocesi. A una celebrazione in ogni parrocchia per tutti i defunti della comunità. Poi ogni famiglia si accorderà con il parroco per una celebrazione per il proprio caro».