La mutazione del coronavirus è nota agli scienziati dall'ottobre scorso
BUENOS AIRES - L'Argentina ha confermato di avere identificato in persone contagiate nel Paese la presenza di casi ricollegabili alla "variante di Rio de Janeiro", configuratasi come una nuova mutazione del Sars-CoV-2.
«A seguito del sequenziamento degli ultimi genomi avvenuto in novembre e dicembre - ha confermato Josefina Campos, ricercatrice dell'Istituto Anlis-Malbrán - ne abbiamo trovato uno in cui abbiamo potuto identificare le sei mutazioni corrispondenti alla variante di Rio de Janeiro».
La "variante di Rio de Janeiro" (derivata dal genere B.1.1.28) è stata localizzata in Brasile dall'ottobre scorso. Al riguardo Campos ha spiegato che «fra le sei mutazioni che contempla, ce n'è una che è la proteina spike» che «riduce gli effetti neutralizzanti degli anticorpi monoclonali e del plasma di pazienti convalescenti».
Lo studio delle varianti è realizzato in Argentina con la tecnologia di ultima generazione "Illumina CovidSeq test" che rileva il Sars-CoV-2 con i tamponi nasali, rinofaringei e orofaringei di pazienti con sospetto contagio da Covid-19.