Gli ambientalisti sono scesi in strada e si sono creati degli scontri con le forze dell'ordine.
VENEZIA - Cariche e scontri: la protesta degli ambientalisti contro il G20 dell'Economia a Venezia si è fermata davanti al 'muro' delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa che hanno disperso i manifestanti rispondendo al lancio di bottiglie, fumogeni e fuochi d'artificio.
Quasi mille persone si sono radunate nel primo pomeriggio alle Zattere per dare vita all'azione dimostrativa che nelle intenzioni degli organizzatori avrebbe dovuto raggiungere anche l'Arsenale, dove era in corso il summit, per dire no alle grandi navi, allo sfruttamento turistico della città lagunare e allo "strapotere della finanza fossile"
Per quasi due ore la folla è rimasta ferma sotto il sole cocente, sorvegliata sia da agenti a piedi che dagli equipaggi di alcune imbarcazioni che hanno evitato la possibilità che qualche natante aggirasse il blocco via acqua. Improvvisamente la marea umana si è mossa e ci sono stati i primi tafferugli con le forze dell'ordine.
Mentre i ristoranti chiudevano precipitosamente le saracinesche, il gruppo in testa al corteo ha cercato di scavalcare la fila di poliziotti posizionati ai piedi del Ponte dell'Accademia. Sono volate bottiglie e molti arredi esterni degli hotel lungo il percorso. La polizia ha risposto con due cariche, riuscendo a far indietreggiare i manifestanti.
«I ragazzi hanno retto una carica lunga e pesante» ha spiegato uno dei leader della protesta, Tommaso Cacciari. «Ho visto la grande generosità di questi ragazzi, speravamo di fare qualche metro in più, ma l'obiettivo di questa mobilitazione è stato centrato».