Lo ha ribadito il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, pur considerandolo uno «sviluppo molto pericoloso»
BEIRUT - Gli scorsi giorni hanno segnato un'escalation della tensione tra Israele e Libano. Gli attacchi aerei compiuti da Tel Aviv in territorio libanese sono i primi dal 2014 e sono stati la risposta al lancio (non rivendicato) di tre razzi.
Venerdì ne sono stati lanciati dieci, con la successiva risposta israeliana. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, durante un discorso commemorativo in televisione ha voluto mettere le cose in chiaro: «La nostra risposta è stata legata agli attacchi israeliani nel sud del Libano. Vogliamo dire al nemico che qualsiasi attacco dell'aviazione israeliana sul Libano sarà inevitabilmente seguito da una risposta, ma in modo appropriato e proporzionato perché desideriamo proteggere il Paese».
Nasrallah considera i raid aerei israeliani in territorio libanese come uno «sviluppo molto pericoloso». Il Libano si prepara a ogni scenario, ha aggiunto: «Non vogliamo andare verso una guerra, ma siamo preparati». Anche da Tel Aviv si vuole scongiurare che le cose precipitino «verso una vera guerra», ma ci si sta ugualmente preparando.
La comunità internazionale segue con preoccupazione la vicenda: la Forza d'interposizione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha avvertito che la situazione attuale è «molto pericolosa» e ha chiesto un cessate il fuoco «immediato».