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Spray al peperoncino e 65 arresti. In 270 contro la polizia

NUOVA ZELANDASpray al peperoncino e 65 arresti. In 270 contro la polizia

03.03.22 - 10:05
Diverse centinaia di manifestanti del "Freedom Convoy" hanno appiccato il fuoco alle proprie tende e lanciato mattoni
AFP
Spray al peperoncino e 65 arresti. In 270 contro la polizia
Diverse centinaia di manifestanti del "Freedom Convoy" hanno appiccato il fuoco alle proprie tende e lanciato mattoni

WELLINGTON - La polizia in tenuta antisommossa di Wellington, in Nuova Zelanda, è intervenuta con forza mercoledì per sedare una protesta contro le restrizioni Covid e il vaccino. Centinaia gli agenti coinvolti e scesi per le strade della città prima dell'alba, per sgomberare quelle più a ridosso con il parlamento, occupate da oltre tre settimane.

Fallito il primo approccio più leggero, proteggendosi con gli scudi spianati, i poliziotti hanno avanzato sui manifestanti al grido di «Muoviti! Muoviti!». Di seguito sono dovuti ricorrere all'uso di spray al peperoncino e agli arresti. Diverse dozzine in un breve lasso di tempo. In parallelo un carrello elevatore ha rimosso circa 50 auto e camper, caricandole su bisarche.

Velocemente, la situazione, secondo quanto dichiarato dalla autorità, è precipitata nel caos. Un filmato condiviso su Twitter mostra gli stessi manifestanti appiccare il fuoco alle proprie tende. 

Il commissario Andrew Coster ha dichiarato che «hanno trovato ostilità da parte di chi protestava, ad esempio sono stati utilizzati degli estintori contro la polizia. Abbiamo ragione di credere che alcuni fossero armati». Secondo quanto riportato dal Washington Post, sono stati lanciati proiettili pieni di vernice e mattoni, e utilizzati dei forconi contro le forze dell'ordine. Tre agenti hanno riportato ferite lievi e ci sono stati 65 arresti. Un gruppo di circa 270 manifestanti sarebbe responsabile della violenza.

Ispirata dal "Freedom Convoy" canadese, la protesta è iniziata come un piccolo movimento contro le restrizioni messe in campo per combattere il Covid. Un uomo con un altoparlante aveva detto: «Non vogliamo essere geneticamente modificati!». Nel momento di massimo afflusso, circa 3'000 persone erano accampate fuori dal parlamento.

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