Nelle prossime settimane le Nazioni Unite annunceranno lo stato di carestia in Somalia. La prima in dieci anni
MOGADISCIO - È questione di settimane. Forse potrebbe accadere prima della fine del mese. In Somalia verrà presto dichiarato la stato di carestia, dopo due anni di siccità e dopo che migliaia di persone, tra cui 900 bambini, sono morti di fame o per complicazioni e infezioni dovute alla grave mancanza di cibo.
Se dichiarata, coinvolgerà 850mila persone che vivono tuttora nelle due nazioni maggiormente toccate - Somalia e Sud Sudan - e le 755mila persone sfollate all'interno dei confini. Per carestia si intende una situazione in cui un'economia domestica su cinque ha un estremo bisogno di cibo, più del 30% dei bambini è malnutrito e più di due persone su 10mila muoiono ogni giorno. Come riporta AbcNews, secondo i somali, una siccità così dura e difficile, non si era mai vista.
Dichiarare lo stato di carestia è un evento raro. L'ultima ad aver assunto grande importanza si era verificata nel 2011, proprio in Somalia. Il bilancio, stando a Save the children, era stato di oltre 250mila morti, di cui la metà erano bambini al di sotto dei cinque anni. Nel frattempo - nel 2017 - solo un'altra carestia è stata dichiarata in due regioni del Sud Sudan.
Nel mese di agosto l'Ufficio per i rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite scriveva in un comunicato che «la fame sta danneggiando l'intero Paese. Stiamo vedendo sempre più famiglie costrette a lasciare tutto alle spalle perché nei loro villaggi non c'è letteralmente acqua né cibo». E prevedeva che il numero di persone in Somalia a dover affrontare un'insicurezza alimentare acuta sarebbe aumentato da cinque a sette milioni.
Stando all'agenzia delle Nazioni Unite del Programma alimentare mondiale «quando la carestia verrà dichiarata, sarà già troppo tardi».