Caos nel penitenziario dove vengono rinchiusi i prigionieri politici, in quattro hanno perso la vita
TEHERAN - È di quattro detenuti morti e di oltre 60 feriti il bilancio degli scontri scoppiati nel famigerato carcere di Evin a Teheran, dove vengono rinchiusi i detenuti i prigionieri politici. Centinaia di arrestati durante le proteste che hanno infiammato l'Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini sono rinchiusi in questo penitenziario, dove secondo le organizzazioni non governative (ong) per i diritti umani viene anche usata la tortura.
Secondo Iran Human Rights, ong basata a Oslo in Norvegia, «è stata udita un'esplosione». In un video diffuso dal canale social 1500tasvir si sentono persone che urlano «morte al dittatore». Secondo diverse fonti, l'incendio è scoppiato dopo una rivolta di detenuti che ha interessato la sezione 7 del carcere. Testimoni hanno detto che si sono uditi spari e gruppi di persone si sono radunate nei pressi della prigione urlando slogan.
Quattro detenuti sarebbero morti per aver inalato del fumo. Quattro dei 61 feriti sarebbero ricoverati in gravi condizioni. Circa una settantina i detenuti tratti in salvo.
Secondo l'Agenzia di stampa della Repubblica islamica (Irna), che cita un alto funzionario della sicurezza, l'incendio è partito dalla sezione 7, quella dove si scontravano detenuti e guardie carcerarie. I rivoltosi avrebbero dato fuoco a un deposito di vestiti, causando un rogo che, secondo le autorità, è stato domato dai pompieri. Secondo questa fonte, i detenuti ammutinati sono stati separati dagli altri, che sono rientrati nelle loro celle. La polizia ha sparato gas lacrimogeni anche contro le famiglie degli attivisti e degli studenti che sono stati arrestati durante le proteste. La polizia ha intanto bloccato le strade di accesso al carcere.
Teheran: scontri non legati alle proteste
«Gli scontri nella prigione di Evin non sono legati ai recenti disordini», afferma dal canto suo la procura di Teheran, secondo quanto riferito da Irna. La rivolta sarebbe scoppiata a opera di un gruppo di detenuti di un reparto in cui sono incarcerati «banditi e teppisti» che hanno provocato lo scoppio di un incendio nel magazzino degli abiti della prigione.
Biden: Teheran «è opprimente»
Il «governo iraniano è opprimente», ha detto il presidente degli Usa Joe Biden commentando la rivolta scoppiata nel carcere. «Ho un enorme rispetto per le persone che manifestano nelle strade», ha aggiunto parlando con i giornalisti al seguito in Oregon.