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TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIAA un mese dal sisma, la conta dei dispersi non è ancora finita

06.03.23 - 21:45
Almeno 51mila persone hanno perso la vita e quasi due milioni sono rimaste senza casa, al freddo
keystone-sda.ch / STF (Francisco Seco)
A un mese dal sisma, la conta dei dispersi non è ancora finita
Almeno 51mila persone hanno perso la vita e quasi due milioni sono rimaste senza casa, al freddo

ANKARA - È passato un mese. E non si contano i corpi rimasti sotto le macerie. C'è chi è partito, cercando una continuazione della propria vita altrove. Ma c'è chi si rifiuta di lasciare tutto ciò che ha al mondo, anche se ridotto in mille pezzi e sotto tonnellate di ferro e macerie.

Ufficialmente i forti terremoti che all'inizio di febbraio hanno colpito Turchia e Siria hanno ucciso almeno 51mila persone, distrutto oltre 200mila edifici e lasciato senza nulla fino a due milioni di individui.

Il problema degli aiuti - Partiamo dal lato siriano: il devastante sisma - di magnitudo 7.8, lo ricordiamo, il primo - ha colpito un Paese messo da dodici anni a ferro e fuoco dalla guerra civile e nel quale gli aiuti, anche a causa delle numerose restrizioni imposte da varie nazioni, faticano ad arrivare o, nel peggiore dei casi, non arrivano del tutto.

I camion di Medici Senza Frontiere, ad esempio, sono riusciti a valicare il confine tra Turchia e Siria solo due settimane dopo il sisma, incontrando numerosi ostacoli, posti sia dai ribelli che dal governo.

Nel Nord-ovest della Siria i mezzi per prestare davvero aiuto non sono bastati sin dall'inizio. E ciò seppure fossero già attive sul posto delle organizzazioni a sostegno dei milioni di persone che vi avevano trovato rifugio dai bombardamenti del regime di Assad.

La situazione di conflitto, poi, ha posto diversi ostacoli nella conta dei morti. Stando alle cifre ufficiali, almeno seimila persone sono decedute a causa del terremoto. Tuttavia si stima che il numero sia ben più alto.

Milioni di bambini colpiti - In Turchia invece le vittime sono più di 45mila. Stando ai dati raccolti da Unicef, almeno cinque milioni di bambini sono stati toccati dalle conseguenze del terremoto. Il governo non ha fornito cifre su quante persone siano ancora disperse.

Quasi mille persone, tra costruttori e imprenditori immobiliari, sono indagati o sono stati arrestati (235) per non aver rispettato le norme di costruzione. La maggior parte degli edifici crollati, infatti, sarebbe dovuta essere dotata di tecnologia antisismica. Secondo la Banca Mondiale il terremoto ha causato danni per 34,2 miliardi di dollari (31,87 miliardi di franchi svizzeri).

Un tema delicato - Nel frattempo la politica ha ripreso il suo corso, con Erdogan che vorrebbe indire le votazioni già il 14 maggio - una conferma dovrebbe arrivare venerdì. E nelle campagne il terremoto, soprattutto per il presidente, che si è rifiutato di dimettersi, è un argomento molto sensibile. Il governo turco ha infatti condotto una dura repressione contro varie emittenti televisive e giornalisti che hanno trattato il tema e criticato il ritardo, per esempio, dei soccorsi.

Parlando del sisma, Erdogan ha recentemente affermato che era impossibile prevederlo. Eppure il Turkey's Disaster and Emergency Management Authority (Afad) aveva avvertito, già nel 2020, che era possibile che un terremoto con conseguenze devastanti si sarebbe potuto verificare in Turchia nel giro di pochi anni. La previsione: una scossa di magnitudo 7.5.

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