Il rischio per le autorità tedesche è che ne risentano le piccole imprese
BERLINO - I rappresentanti permanenti dell'UE non sono riusciti a concordare nuove sanzioni contro la Russia a causa della posizione della Germania. Lo riferisce Politico.
«Berlino è preoccupata per l'ampliamento di una misura che costringerebbe le aziende dell'Ue a garantire che i loro clienti non possano vendere beni sanzionati a Mosca», scrive il quotidiano, spiegando che «la Germania teme che le sue piccole imprese soffriranno se la misura verrà estesa a prodotti di uso civili come quelli chimici o le attrezzature per la lavorazione dei metalli».
Politico ricorda che in precedenza la cosiddetta clausola che vietava le forniture alla Russia si applicava solo alle armi da fuoco, all'equipaggiamento militare e ai beni a duplice uso che hanno applicazioni sia militari che civili. Berlino ha anche «impedito la chiusura di una via di scambio che consente il trasporto di beni di fascia alta, comprese le auto di lusso, in transito dalla Bielorussia alla Russia», ha aggiunto Politico.
La Commissione europea è in trattative con il cancelliere tedesca per convincere Berlino a revocare il suo veto. All'incontro dei rappresentanti permanenti è stato preso in esame il 14esimo pacchetto di sanzioni anti-russe dell'Unione Europea.