Ieri James Cutfield non ha risposto al magistrato. Intanto la Guardia Costiera monitora i serbatoi del Bayesian e preleva campioni d'acqua.
PALERMO - C'era attesa per conoscere le dichiarazioni, davanti al pm, del comandante neozelandese del Bayesian James Cutfield. Ma se da persona informata sui fatti il 51enne aveva dato le sue prime spiegazioni ai magistrati, ieri pomeriggio, da indagato, «si è avvalso della facoltà di non rispondere», come dichiarato dai suoi legali.
Due le motivazioni fornite. La prima. Lo skipper è «molto provato», tanto che il suo silenzio è stato accompagnato dalle lacrime. Secondo. La linea difensiva dei due avvocati italiani - il palermitano Giovanni Rizzuti e il genovese Aldo Mordiglia - non è ancora stata ben definita. Sia perché non ce n'è stato il tempo, sia perché potrebbero esserci altri indagati e dunque il quadro è ancora incompleto. L'inchiesta sembra infatti destinata ad allargarsi, visto che anche il primo ufficiale del mega yacht, il 33enne olandese Tijs Koopmans - anche lui ospite di un hotel della zona - potrebbe veder cambiare la sua posizione all’interno dell’indagine.
I nuovi indagati per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo - Cosa che è avvenuta questa mattina (mercoledì) per l'ufficiale di sala macchine Tim Parker Eaton e per il marinaio inglese - che era di guardia in plancia la notte del disastro - Matthew Griffiths (22 anni), rispettivamente secondo e terzo indagato. E non è escluso che la lista degli interessati da un avviso di garanzia si allarghi ulteriormente ad altri membri dell'equipaggio - per ora sentite come persone informate sui fatti - in vista delle autopsie sulle salme delle sette vittime del naufragio da effettuarsi presso Istituto di medicina legale di Palermo.
Ma per ora, come detto, Cutfiel non collabora. Le sue parole saranno fondamentali, oltre che per fare luce sui tanti punti oscuri, anche per dirimere le questioni sulle responsabilità, specie in chiave assicurativa, dopo che un evento meteo di eccezionale violenza - «non sie era mai vista una cosa del genere qui», avevano ripetuto i pescatori della zona ai cronisti -, con venti fino a 150 chilometri, ha sorpreso e fatto affondare il gioiello del mare lungo 56 metri dopo le 4 di mattina del 19 agosto.
Indennizzi da milioni - A questo proposito, nei giorni scorsi, il Sole24ore ha stimato in 30 milioni di euro il valore di mercato del mega yacht. Importo che le compagnie assicurative potrebbero veder diminuire se il relitto verrà - come sembra probabile - recuperato. Ma non è tutto, perché oltre all'assicurazione "corpo e macchina", la famiglia Lynch - ricordiamo che la proprietà dell'imbarcazione fa capo a una società della moglie del magnate, Angela Bacares - ha stipulato un'assicurazione per le responsabilità verso terzi, che includerebbe, tra gli altri il caso di morte, l'inquinamento, gli infortuni, la rimozione del veliero, per un massimale di 500 milioni di dollari.
Analisi dei fondali - La posta è alta e la Procura di Termini Imerese, guidata dal procuratore capo Ambrogio Cartosio, procede sull'ipotesi di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo anche avvalendosi dei sub della Guardia Costiera che sott’acqua filmano lo scafo. Ma si monitora - prelevando campioni d'acqua da analizzare - anche lo stato dei serbatoi, all'interno dei quali ci sono circa 18 mila litri. Si deve evitare qualsiasi tipo di versamento, ma al momento nessuna traccia di inquinamento è stata rilevata.
Infine la Camper & Nicholsons, società che gestisce il Bayesian e che in precedenza i media locali riferivano essere già al lavoro per il recupero dell'imbarcazione e lo svuotamento dei serbatoi, secondo un'agenzia Ansa avrebbe riferito di essere impegnata solo a «supportare i superstiti e fornire assistenza ai membri dell'equipaggio per garantire il ritorno in patria e alle loro famiglie».