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ISRAELE / HEZBOLLAHHezbollah attacca, Israele risponde

22.09.24 - 11:42
I missili lanciati dal Libano hanno interessato una zona nella quale vivono due milioni di israeliani
keystone-sda.ch / STR (Gil Nechushtan)
Hezbollah attacca, Israele risponde
I missili lanciati dal Libano hanno interessato una zona nella quale vivono due milioni di israeliani

TEL AVIV - L'esercito israeliano (Idf) ha riferito che nelle ultime 24 ore i caccia hanno colpito circa 290 obiettivi nel Libano meridionale, tra cui lanciatori di missili e siti militari di Hezbollah. Lo riporta Haaretz.

L'esercito israeliano ha colpito siti di Hezbollah in Libano in risposta ai lanci di razzi di questa notte e delle prime ore del mattino. La difesa civile israeliana ha ordinato la chiusura di tutte le scuole nel nord del Paese, vicino al confine con il Libano, anche a Haifa e nelle cittadine più a sud. La riunione del Governo israeliano è stata rimandata alle 12:00, ha riferito Ynet. Inoltre, gli ospedali della zona, dopo aver annullato gli interventi chirurgici non urgenti, si stanno preparando a trasferire i reparti nelle aree sotterranee per motivi di sicurezza.

Risposta di Hezbollah - Dal canto suo Hezbollah ha rivendicato la responsabilità per l'attacco missilistico di questa mattina nell'area delle Krayot, cittadine situate vicino a Haifa, dove alcune persone sono rimaste ferite, affermando di aver colpito una struttura appartenente all'azienda di difesa israeliana Rafael. Il lancio di razzi è stato dichiarato come risposta alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie avvenute in Libano la scorsa settimana, che hanno ucciso oltre trenta membri del gruppo e ferito migliaia di altri miliziani. Lo riporta il Times of Israel.

«In una prima risposta» alle esplosioni, Hezbollah «ha bombardato i complessi industriali militari di Rafael» nel nord di Israele con «decinex di razzi, afferma il partito di Dio in un comunicato.

L'Idf afferma che da ieri sera sono stati lanciati circa 150 razzi, missili da crociera e droni verso Israele. Gli attacchi con i razzi provenivano dal Libano ed erano diretti al nord di Israele, mentre i droni e i missili da crociera sono stati lanciati dall'Iraq.

I servizi antincendio stavano lavorando per spegnere gli incendi provocati dai proiettili caduti. L'esercito afferma che la difesa aerea israeliana ha avuto un alto tasso di intercettazione con solo una manciata di casi di impatti diretti e schegge cadute che hanno causato feriti e danni. L'esercito ha affermato che «circa 85 razzi sono stati identificati mentre dal Libano arrivavano in territorio israeliano» a partire da poco dopo le 6 del mattino locali, mentre in un precedente attacco iniziato poco prima delle 5 del mattino, «circa 20 razzi sono stati identificati mentre arrivavano dal Libano».

Sul tavolo l'invasione di Israele - L'incontro di venerdì dei vertici militari di Hezbollah e delle forze d'élite Radwan a Beirut aveva lo scopo di discutere i piani per un'invasione di terra in Israele: lo ha detto una fonte vicina al gruppo sciita filoiraniano al sito arabo-americano al Monitor.

Secondo la fonte, i comandanti senior di Hezbollah stavano discutendo del piano come risposta agli attacchi con cercapersone e altri dispositivi wireless avvenuti martedì e mercoledì.

I missili israeliani hanno colpito il palazzo della capitale libanese dove si teneva il meeting uccidendo il capo militare Ibrahim Aqil e circa 15 altri comandanti.

Esplosioni cercapersone, Herzog nega - Il presidente israeliano Isaac Herzog, intervistato da Sky News britannica, alla richiesta di un commento sulle accuse rivolte a Israele riguardo alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano la scorsa settimana ha respinto ogni legame con tali operazioni, affermando: «Rifiuto categoricamente qualsiasi connessione con questa o quella operazione».

Il presidente ha invece parlato dell'attacco, attribuito da Israele a Hezbollah, che a luglio ha colpito Majdal Shams sul Golan. In quell'attacco, almeno 12 persone, inclusi bambini, sono state uccise. Herzog ha sottolineato che Israele «ha il diritto di difendersi».

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