A circa un anno dalla scomparsa di Lina, oggi la Procura di Strasburgo ha fatto il punto sulle indagini. L'unico sospettato è morto suicida.
STRASBURGO - Una ragazza esce di casa per andare a prendere il treno e sparisce nel nulla. Questa in estrema sintesi è la vicenda per la quale la procura di Strasburgo oggi ha tenuto una conferenza stampa. Al centro c'è la scomparsa di Lina, 15 anni, avvenuta circa un anno fa (23 settembre) in Alsazia. La teenager era uscita di casa a Plaine, nel Basso Reno, in direzione della stazione (Saint-Blaise-la-Roche) per poi recarsi a trovare il ragazzo a Strasburgo in treno, sul quale però non è mai salita. E cosa sia accaduto nei tre chilometri che separano l'abitazione dalla stazione è ancora in corso d'indagine.
Il caso ha tenuto con il fiato sospeso l'intera Francia e impegnato gli inquirenti, che hanno fin qui effettuato 400 interrogatori e 300 perquisizioni su altrettanti veicoli. Oggi, dunque, nel corso dell'incontro con la stampa, il pubblico ministero di Strasburgo, Alexandre Chevrier, ha puntato il dito contro un sospetto le cui iniziali sono S.G., 43 anni.
Tutto infatti tende «a dimostrare il coinvolgimento» dell'uomo, che guidava un'auto rubata, localizzata nella zona e negli stessi tempi (alle 11:20 e alle 11:26) compatibili con la scomparsa. Dentro l'utilitaria, alla fine di luglio, era stata rinvenuta la borsetta con all'interno alcuni effetti personali, e il DNA della giovane, il cui telefono ha smesso di funzionare alle 11.22.
Ora però la procura aggiunge un nuovo tassello: Lina è stata «legata». Affermazione suffragata dalla scoperta di corde all'interno dell'automobile, una Ford Puma, con sopra il DNA di entrambi, ma non tracce ematiche. Il pubblico ministero ha così affermato che non c'è più alcun dubbio: il 23 settembre del 2023 S.G. era al volante di quell'auto. Sarà però difficile saperne di più, dato che il 10 luglio scorso il 43enne si è suicidato.
Lo ha fatto lasciando un ultimo messaggio. «Ho perso il mio onore, la mia dignità, la mia umanità, devo andarmene. Non so controllarmi, sta andando troppo veloce. Soffro troppo, è meglio così». Di quest'uomo si sa che soffriva di depressione e problemi psichici e che era separato con figli. Inoltre aveva avuto esperienze professionali come venditore e insegnante di falegnameria e precedenti penali per furto di benzina e di contanti alla cassa di un negozio.
Nonostante i tanti punti oscuri che fanno temere il peggio, le indagini per ritrovare Lina continuano e il pubblico ministero ha assicurato: «Sono previste ulteriori ricerche», perché «in teoria, tutto è ancora possibile».