La giovane attivista ha parlato oggi di fronte al Consiglio europeo
La proposta di legge per la neutralità climatica che sarà discussa oggi non piace a Greta: «La crisi è ora».
BRUXELLES - «I giovani di ogni Paese europeo sono in questo momento fuori da questo palazzo per protestare. E lo facciamo perché vogliamo che la nostra voce venga ascoltata. Perché abbiamo qualcosa da dire». Con queste parole Greta Thunberg ha esordito questa mattina a Bruxelles, di fronte al Consiglio dei ministri europei.
La giovane attivista svedese ha nuovamente espresso il proprio dissenso contro la proposta di legge per la neutralità climatica presentata ieri, che sarà discussa oggi dai ministri.
Una proposta che fissa il proprio orizzonte al 2050. Troppo lontano secondo Greta, che ha snocciolato qualche cifra citando il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. «Si tratta di scienza. Non dovrei esserci qui io a dirvelo. È qualcosa che tutti dovremmo dare per scontato. Questo mi aspetto da voi».
Il progetto proposto dall’Unione europea mira ad azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. In altre parole, rinviare gli obiettivi - ha sottolineato la giovane - equivale a non riconoscere di trovarsi in una crisi climatica. «Se casa nostra inizia a bruciare, non si può aspettare qualche anno per spegnere l'incendio», aveva detto ieri di fronte alla commissione Ambiente del Parlamento europeo.