Si attende ormai solo l'ufficialità della vittoria di Ebrahim Raisi
TEHERAN - Il presidente uscente iraniano Hassan Rohani ha fatto le sue congratulazioni oggi al «nuovo presidente» eletto nella consultazione di ieri, aggiungendo però di non «potere farne il nome» perché i risultati non sono ancora stati annunciati ufficialmente. Lo riferisce l'agenzia Irna. In precedenza i due candidati rivali avevano riconosciuto la vittoria dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi.
Gli sconfitti si congratulano - Secondo quanto riferisce la Fars, il candidato moderato Abdolnasser Hemmati ha fatto le congratulazioni a Raisi, riconoscendolo come ottavo presidente e auspicando che «le sue iniziative sulla scena interna e internazionale portino onore alla Repubblica islamica, uno sviluppo dell'economia, la calma e il benessere per il popolo iraniano».
Anche il conservatore Mohsen Rezai, ex comandante delle Guardie della Rivoluzione, ha inviato un messaggio congratulandosi con la Guida suprema Ali Khamenei e con «il presidente eletto Raisi», definendo le elezioni una prova e «una pagina d'oro» nella storia della nazione iraniana.
I primi risultati parziali - Secondo i primi dati parziali resi noti dal ministero dell'Interno, Ebrahim Raisi si aggiudica 17,8 milioni di voti, pari al 62%. Altri 3,3 milioni vanno a Mohsen Rezai, 2,4 milioni di voti al moderato Abdolnasser Hemmati e meno di un milione al deputato conservatore Amirhossein Hashemi-Ghazizadeh.
Secondo questi dati sono stati scrutinati finora 28,6 milioni di voti, pari a un'affluenza del 48,5%. Non è stato precisato quanti sono i voti ancora da scrutinare e quindi quale sarà il dato finale dell'affluenza.
Il boicottaggio - Secondo il quartier generale per le elezioni, il numero dei votanti sarebbe superiore al 42% registrato lo scorso anno per le elezioni parlamentari, ma nessuna cifra esatta è stata fornita, mentre sia il regime sia gli oppositori che si sono battuti per il boicottaggio rivendicano la vittoria.
Media vicini ai conservatori, come le agenzie Fars e Tasnim, affermano che è stata una dura sconfitta per chi voleva una astensione di massa, come l'ex leader del Movimento Verde Mir Hossein Moussavi, l'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad e, all'estero, la giornalista e attivista Masih Alinejad, l'ex principe ereditario Reza Pahlavi e la leader dei Mojaheddin del Popolo Mariam Rajavi. Ma dal fronte opposto si afferma che il boicottaggio è riuscito e che il governo si appresta a diffondere dati falsi per affermare che la partecipazione è stata tra il 48% e il 53%.