Il meeting fra le due superpotenze a lato del G20 in un momento in cui la tensione fra Cina e Usa è alle stelle
BALI - Un incontro a coté del G20 che, di fatto, è più atteso del summit stesso.
È quello che si tiene oggi a Bali fra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping in un faccia a faccia che arriva in un momento in cui le due superpotenze si trovano al vertice della tensione. Si tratta del primo faccia a faccia fra i due, nei rispettivi ruoli.
Dopo una rituale (e un filo imbarazzata) stretta di mano davanti ai fotografi, è iniziato il meeting delle rispettive rappresentanze.
«Non c'erano molte alternative a un incontro di persona», ha commentato in apertura lo stesso Biden. L'obiettivo dichiarato degli Usa è quello «di evitare il conflitto a tutti i costi» perché «il mondo si aspetta che i nostri due Paesi riescano a lavorare assieme. Dobbiamo trovare il modo di far sì che i nostri rapporti possano continuare nella giusta direzione». In una nota, la Casa Bianca ha fatto sapere che i due leader hanno parlato «in modo schietto» di Taiwan, della guerra in Ucraina e di economia.
Concilianti anche i toni di Xi Jinping che ha parlato di «uno scambio sincero di opinioni su questioni strategiche» e della volontà di un «lavoro costruttivo» finalizzato «alla pace nel mondo».
Fra i punti più critici, lo ricordiamo, soprattutto la questione commerciale - che ha contribuito a elevare la tensione, già alta durante l'era Trump - così quella di Taiwan e del nucleare nordcoreano (sviluppato con il silenzio della Repubblica Popolare).
Gli osservatori internazionali, malgrado non smentiscano l'importanza di un incontro al vertice (anche della tensione), sono convinti che sia abbastanza difficile che un singolo meeting possa riparare magicamente un rapporto logoratosi in più di un decennio di screzi.
La possibilità più concreta - e auspicabile - è che vengano stabiliti dei canali di comunicazione più efficaci fra Washington e Pechino.