Le parole di Putin in una riunione del Consiglio dei Legislatori che si è tenuta a San Pietroburgo
SAN PIETROBURGO - Le quattro regioni dell'Ucraina annesse da Mosca sono «terre storiche» russe e i loro abitanti «parte del nostro popolo». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin parlando a San Pietroburgo.
Pertanto oggi è necessario «difendere e proteggere la loro decisione inequivocabile di tornare alla Russia», ha aggiunto Putin, citato dall'agenzia Tass.
I residenti delle quattro regioni ucraine annesse dalla Russia che non accettano di diventare cittadini russi saranno considerati stranieri e potranno essere espulsi se porteranno «una minaccia alla sicurezza nazionale» con attività che comprendono anche la «partecipazione a raduni e manifestazioni non autorizzate». È quanto prevede una legge firmata e promulgata oggi dal presidente russo dopo essere stata approvata dal Parlamento.
I non russi potranno essere espulsi dai territori delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson se pongono appunto «una minaccia alla sicurezza nazionale», sostenendo «un cambiamento violento delle fondamenta dell'ordine costituzionale», pianificando atti terroristici, sostenendo il terrorismo, ma anche partecipando a raduni non autorizzati.
Anche i residenti che abbiano ottenuto la cittadinanza russa potrebbero vedersela revocata, e quindi rischierebbero l'espulsione, sempre in caso di minaccia alla sicurezza nazionale e per la diffusione di notizie giudicate false che «provocano discredito» alle forze armate. Gli altri reati che possono portare alla revoca della cittadinanza russa sono, tra gli altri, la renitenza alla leva militare e la diserzione.
Tutte le autorità russe devono lavorare come «una squadra coesa e ben coordinata» per far fronte alla «aggressione economica dell'Occidente», ha aggiunto Putin in una riunione del Consiglio dei Legislatori, che comprende membri delle due camere del Parlamento nazionale e rappresentanti dei Parlamenti delle repubbliche.
La Russia ha «molti amici» anche tra i cittadini «degli Stati Uniti e dell'Europa», ha proseguito il presidente russo. Questo tuttavia, ha aggiunto Putin citato dalla Tass, non vale per le élite di quei Paesi «che non sempre perseguono politiche negli interessi dei loro popoli», e questo «in futuro ricadrà su di loro».
Intanto, è salito a 21 il bilancio dei morti nell'attacco russo a un palazzo residenziale a Uman, nel centro dell'Ucraina. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale di Cherkasy, Ihor Taburets, su Telegram.