Crolla il mercato cinese
BIENNE (BE) - Le vendite di orologi svizzeri all'estero hanno subito un netto calo in febbraio, sulla scia del crollo del mercato cinese e della brusca riduzione osservata anche in altre realtà asiatiche, come pure negli Stati Uniti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell'industria orologiera (FH), nel secondo mese del 2025 le esportazioni si sono attestate a 2,0 miliardi di franchi, in flessione dell'8,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato una contrazione - nell'ottica dei produttori - ancora più dolorosa, pari all'8,4% (a 1,1 milioni). Sull'arco dei primi due mesi dell'anno l'export orologiero elvetico è sceso (su base annua) del 2,4% in valore.
A livello di singoli mercati e tornando a focalizzare l'attenzione su febbraio dominano gli Stati Uniti (-6,7% a 340 milioni di franchi), il principale sbocco del made in Switzerland. Al secondo posto figura Hong Kong (-12,5% a 151 milioni), seguono Cina continentale (-25,0% a 145 milioni), Regno Unito (-1,9% a 129 milioni), Singapore (-12,7% a 129 milioni) e Giappone (-19,1% a 126 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 52% delle vendite oltre frontiera.
In modo non perfettamente uniforme si presenta l'andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato un incremento del 2,7% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 3,3%, il comparto 500-3000 segna -15,4%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un -7,3%.