Pamela Molteni, Giovani UDC, Capriasca
L’iniziativa multinazionali responsabili parte con dei giusti principi morali ed etici, ma nessuno si chiede: cosa implica per noi?
Le aziende svizzere verranno prese di mira e dovranno rispondere di ogni minimo errore causato da delle loro filiali riscontrato in una qualsiasi altra parte del mondo. Le nostre imprese potranno anche essere chiamate a rispondere dei problemi causati da società terze, quali ad esempio i fornitori o i beneficiari prestiti. A questo punto sarà facile puntare il dito contro una di queste aziende, le quali diventeranno vulnerabili e facilmente attaccabili, magari quando in realtà non hanno commesso nulla di illecito. Bisogna inoltre tenere conto che questa iniziativa non andrà solo a toccare le multinazionali, ma pure le PMI, le quali verrebbero svantaggiate fortemente, in quanto essendo “piccole e medie” non hanno la stessa disponibilità economica delle grandi aziende per potersi difendere da eventuali attacchi veritieri o fasulli.
Inoltre, i giudici saranno tenuti a prendere decisioni su fatti e problemi accaduti dall’altra parte del mondo e dovranno farlo senza la consultazione di fatti primi, ma soltanto mediante l’uso di testimonianze e prove terze. Come possiamo essere sicuri che in questo modo le informazioni siano veritiere e non influenzate o manipolate da altri per il proprio tornaconto?
Perciò questa iniziativa comporterà lo spostamento delle multinazionali in un’altra parte del mondo e verranno a mancare molti posti di lavoro e licenziate molte persone. D’altra parte, ci sarà anche una diminuzione di entrate a livello economico in quanto non essendo più in Svizzera le imprese non pagheranno più le imposte.
Occorre dunque trovare un modo giusto di aiutare gli altri senza rovinare noi stessi e quello che abbiamo costruito con tanta fatica negli ultimi secoli.