di Alessandra Gianella, Capogruppo PLR in Gran Consiglio
LUGANO - La strada è stata indiscutibilmente tortuosa. Sono serviti anni di rivendicazioni, due votazioni federali e l’audacia di alcuni Comuni e Cantoni, prima che le donne svizzere ottenessero il diritto di voto e di eleggibilità. L’uguaglianza politica conquistata 50 anni fa ha portato a un’evoluzione positiva per la nostra società, ma restano ancora molte sfide da vincere per una reale uguaglianza e la partecipazione paritaria di uomini e donne alla vita politica.
Pensando al significato di questo anniversario, mi è impossibile dissociarlo dalle ormai imminenti elezioni comunali. Potrebbe sembrare ovvio, ma occorre ripetere a tutte le donne che candidarsi è fondamentale: per essere elette è necessario mettersi a disposizione, spiegare come intendono cambiare la Svizzera di domani, partendo dal loro Comune.
Riflettendo invece su temi di portata nazionale, la sensibilità femminile deve riuscire a farsi sentire di più in un settore che mi sta particolarmente a cuore: la previdenza. È un dato di fatto che noi donne siamo più longeve, rispetto agli uomini, ma spesso la nostra vita lavorativa è più breve e segnata da interruzioni e da occupazioni a tempo parziale. Questo provoca pesanti riduzioni delle nostre rendite da cassa pensione, e una situazione economica peggiore nella vecchiaia.
Si tratta dell’effetto di un sistema previdenziale e sociale che si basa ancora, implicitamente ma non troppo, sul modello coniugale. Proprio per questo, in occasione del 50. anniversario del diritto (e dovere!) di voto e di eleggibilità, le donne del PLR svizzero si stanno impegnando con un’iniziativa popolare che punta all’imposizione individuale delle persone fisiche.
So bene che previdenza e fiscalità sono argomenti meno sexy di altri, e difficilmente porteranno in piazza le donne: tuttavia, riguardano aspetti della parità di genere sui quali la politica può fare davvero la differenza – e non solo rivendicazioni a effetto.