Aline Prada, Giovani UDC Ticino
La pandemia da Corona virus in quest’ultimo periodo ha toccato tutti, grandi e piccoli imprenditori, nonché i cittadini.
Un innalzamento di questo tipo mette in condizioni i “super- ricchi”, come vengono chiamati dalla sinistra, di valutare se rimanere nel territorio o meno. Qualora l’iniziativa passasse e qualora parte dei coinvolti decidesse di lasciare il paese, la Confederazione dovrebbe obbligatoriamente rivolgersi al resto della popolazione per coprire i buchi lasciati. L’UDC, che da sempre si schiera con e per il cittadino stesso, ritiene che questa iniziativa proposta dalla sinistra sia totalmente contro gli interessi della popolazione, poiché il capitale proprio risparmiato sull’arco di una vita venga distrutto in poco tempo.
Il privato ha il diritto di risparmiare ciò che crede sia bene per lui e sul quale ha da sempre pagato le tasse. Inoltre in Svizzera la redistribuzione dei redditi è qualcosa di molto funzionale e lo si vede tutti i giorni (manutenzione e cura del territorio e paesaggio, misure di prevenzione per eventi naturali, trasporti, opere pubbliche...).
Con questa iniziativa il singolo non punta al risparmio perché sa già che sarà tutto meno che conveniente, per tanto ribadisco la mia posizione aggiungendo che questa iniziativa è tutto fuorché sociale. Le persone che hanno potuto risparmiare più di altri non devono diventare l’unica risorsa, essi partecipano già attivamente alla vita economica svizzera.