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L'OSPITELe bugie hanno le gambe corte!

31.10.21 - 14:14
Giancarlo Jorio, ingegnere, già municipale di Giubiasco
Tipress
Le bugie hanno le gambe corte!
Giancarlo Jorio, ingegnere, già municipale di Giubiasco

BELLINZONA - Nella recente seduta di Consiglio comunale di Bellinzona il capo del dicastero opere pubbliche Henrik Bang ha spiegato che "tutte le opere di premunizione – messe in piedi dall’ex Comune di Giubiasco dopo l’alluvione del 2008 – erano funzionanti”. Bang (un Verde) è già nella condizione di dover raccontare balle? Si abituerà a raccoglierle, una a una.

La realtà dei fatti racconta che l’ex comune di Giubiasco non è nemmeno riuscito a realizzare in decenni quanto approvato con il messaggio municipale n. 15/88 del 28 settembre 1988 che prevedeva la costruzione di una pista, esterna all’alveo del torrente Fossato, per la manutenzione ordinaria della briglia che ha la funzione di trattenere il materiale alluvionale del bacino imbrifero.

Nel campionario dell’allegra gestione dell’ex Comune di Giubiasco sta anche la storia per le responsabilità di chi avrebbe dovuto far realizzare le decisioni del Consiglio comunale del 1988, ma che non l’ha fatto. Di chi avrebbe dovuto adottare preventivamente tutte le misure di manutenzione dell’invaso alla briglia sul torrente Fossato, ma non l’ha fatto.

Già nel 2008 è capitata la prima esondazione, fortunatamente di lieve entità rispetto a quanto successo al torrente Vallascia (ma là c’era di mezzo la discarica privata abusiva scivolata a valle, a se stante “una spina” per l’allora sindaco di Giubiasco.

Ma l’illuminato ex Municipio dell’ex Comune di Giubiasco ha avuto la fulgida idea di conferire un mandato diretto per il progetto di risanamento e per l’allestimento dei piani di protezione senza valutare palesi conflitti d’interesse.

Il progetto è stato contestato da privati cittadini che hanno addotto giustificati motivi: in modo improvvido, le argomentazioni sono state respinte a livello di licenza di costruzione decisa dal Municipio dell’ex Comune di Giubiasco, paradossalmente il mandatario del progetto.

Sia rilevata la superficialità con la quale il Municipio, con la sua decisione, ha adottato un avviso cantonale che sotto il profilo delle responsabilità includeva per l’autorizzazione all’utilizzo del demanio pubblico (l’alveo del corso d’acqua usato per una pista con una rampa della pendenza finale del 52%), che il beneficiario, ossia il Comune dovesse “essere coperto da un’adeguata assicurazione di responsabilità civile”!

 Insomma, l’ex Comune ha dato il massimo di sé assicurando la sicurezza idraulica del Fossato e delle opere di premunizione, spendendo i soldi del contribuente per una sicurezza idraulica retta anche da una condizione assicurativa!

La mancata realizzazione di opere atte a un’adeguata, costante manutenzione, peraltro già decise dal Consiglio comunale oltre 30 anni fa, combinata con la riduzione della zona di protezione, escludendo dalla zona di pericolo il comprensorio fortemente urbanizzato a valle della camera di decantazione devastata dalla rottura di fondo dall’ondata anomala, di corta durata e determinata verosimilmente dal cedimento di ostruzioni di origine fluvio-boschive, è stata un grossolano errore da parte dell’allora Municipio dell’ex Comune di Giubiasco.

Per l’evento alluvionale del 7 agosto 2021, ci sono responsabilità e responsabili che vanno identificati e se del caso, “fatti passare alla cassa”. Sostenere che l’evento sia dovuto al “diluvio universale” come si tenta di fare, è ingannevole e non fa onore all’autorità cittadina.

Le esondazioni sono eventi appropriati per rendere evidente la sporcizia della politica e di chi ci sguazza.

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