Stefano Dias e Marco Battaglia, co-presidenti Verdi Liberali Ticino
Dopo aver superato lo scoglio del Parlamento, l’Iniziativa “Morisoli" affronterà il 15 maggio il verdetto delle urne. Questa votazione ha nuovamente polarizzato sull’asse ideologico chi vuole uno Stato che cresca senza tagli e chi invece sostiene una visione per un ente pubblico snello ed efficace. Pensiamo che ogni gestore della cosa pubblica debba ambire ad avere conti in ordine. Come Verdi Liberali riteniamo che il pareggio di bilancio non possa essere però fatto a tavolino prescindendo dalle contingenze del momento. Un buon esempio è l'arrivo inaspettato della pandemia e il recente scoppio della guerra in Ucraina che avrà (e sta già avendo) ripercussioni molto importanti sui prezzi e l’approvvigionamento.
L’iniziativa pone un obiettivo generico di pareggio dei conti entro il 2025 indicando riduzioni di spesa nelle tre voci principali di bilancio (che assieme rappresentano oltre l’80 % della spesa pubblica e che riguarda tutti i Dipartimenti), senza però illustrare come e dove agire. L’Iniziativa Morisoli - inoltrata il 20 gennaio 2020, prima che scoppiasse la pandemia o la recente guerra in Ucraina – pone obiettivi che inevitabilmente richiedono la discussione e la ricerca di un consenso politico in Parlamento e nell’Amministrazione. Seppure condividiamo gli obiettivi che essa pone, la mancanza di una chiara strategia di risparmio strutturale compatibile con le contingenze attuali e le sfide imminenti dinanzi a noi (crisi dell’energia, cambiamento climatico, aumento dei prezzi, pandemia) solleva l’interrogativo che la proposta arrivi in un momento poco ideale. Con la crisi internazionale in peggioramento, una pandemia ancora in corso e le elezioni nel 2023 è illusorio che si possa concretizzare un consenso politico in Parlamento e nell’Amministrazione cantonale nel così breve termine. Al contrario rischiamo un ulteriore polarizzazione e divisione proprio in un momento in cui invece occorre unità di intenti e le risorse per agire in fretta.
Siamo convinti che il pareggio dei conti sia prioritario e siamo favorevoli a porre un freno all’aumento della spesa. Occorre però raggiungere questi obiettivi con una strategia trasversale che consideri le contingenze del momento storico che stiamo vivendo. Per queste ragioni, seppure non all’unanimità, i verdi liberali hanno deciso di rinunciare a imporre la scadenza del 2025 per il pareggio dei conti. Tuttavia, se i verdi liberali entreranno in Gran Consiglio l’anno prossimo, si impegneranno da subito per una strategia di contenimento della spesa pubblica e il pareggio dei conti nel medio termine.