Associazione per il rispetto di un'infanzia pedagogicamente equa (ARIPE)
Onorevoli membri del Gran Consiglio,
l’Ordine del giorno della vostra seduta di lunedì 20 giugno 2022 prevede che al punto 18 dibatterete la modifica inerente alla refezione alla scuola dell’infanzia, sulla base del Messaggio 8098 del 22.12.2021.
Dopo un’attenta lettura del Messaggio ed il relativo Rapporto commissionale, l’Associazione ARIPE deplora il fatto che LA FAMIGLIA è stata relegata ad una mera entità da assecondare solamente nei casi di problematiche psicofisiche o di separazioni ed assenze dei genitori … dimenticando completamente il VALORE DELLO STARE IN FAMIGLIA e le necessità affettive dei bambini di soli 4 e 5 anni !!!
Ricordando tutte le rivendicazioni portate avanti dalla nostra Associazione negli ultimi anni contro un obbligo di refezione esclusivamente ticinese ed unicum sia svizzero che europeo (vedi gli allegati documenti «rassegna stampa», «cronistoria politica» e «Statuto ARIPE») vi esortiamo a voler respingere le modifiche legislative previste all’art. 73 del “Regolamento delle scuole comunali” o quantomeno pretendere di inserire nel regolamento che le dispense possano essere concesse senza limitazioni a chi ne dovesse far richiesta; abolendo pure l’insulso termine massimo fino alle vacanze natalizie del secondo anno obbligatorio !!!
Vi informiamo già sin d’ora che qualora doveste malauguratamente approvare le modifiche legislative previste all’art. 73 del “Regolamento delle scuole comunali”, l’Associazione ARIPE eserciterà il diritto di referendum, facendosi promotrice della necessaria raccolta firme e che venerdì 23 dicembre 2022 (a 100 giorni giusti dalle prossime elezioni cantonali) lancerà la propria Iniziativa popolare legislativa denominata “Libera scelta sulla refezione ed il pomeriggio alla scuola dell’infanzia”. A tutti gli effetti, l’attuale art. 37 della Legge sulla scuola dell’infanzia e le modifiche che discuterete lunedì, sono già in contrasto con i seguenti articoli della Costituzione Federale e del Codice civile svizzero; normative “gerarchicamente superiori” alla Legge della scuola cantonale ed ai suoi rispettivi regolamenti:
In virtù di questi articoli, nessuna Autorità, esecutore amministrativo comunale, dirigente scolastico o docente può arrogarsi il diritto di imporre a dei genitori di far frequentare la scuola dell’infanzia al proprio figlio di soli 4 e 5 anni tenendolo coercitivamente lontano dagli affetti famigliari per almeno 7 ore giornaliere consecutive e 4 giorni alla settimana; dovendo ora anche cambiare persona di riferimento durante il pranzo a seguito della pausa concessa almeno al docente. A quell’età, simili giornate sono interminabili ed il "tempo di qualità” sottratto ai fanciulli non gli verrà purtroppo mai più ritornato !!!
Vi ringraziamo per l'attenzione dedicata alle nostre richieste e con l'occasione vi auguriamo dei buoni lavori parlamentari.