Tiziano Galeazzi, Deputato uscente, candidato 13, lista UDC numero 11
Il nostro sistema sanitario è da sempre una piccola eccellenza, ma entro il 2040 ci saranno 40 mila infermieri e 5’500 medici in meno. Lo ha rivelato uno studio della società di consulenza PwC, avvertendo riguardo alla situazione del sistema sanitario svizzero.
Mentre tra le corsie di ospedale contano ancora i danni causati dalla pandemia, i suoi effetti si sono acuiti maggiormente personale, sempre meno e sempre più dimissionario. Reparti chiusi, letti vuoti e sfide operative sono segnali di un sistema sempre più in affanno. Ma a mancare, non saranno solo medici e infermieri, si stima infatti che da qui a vent’anni, ci sarà carenza di personale di supporto per la parte finanziaria, informatica e nelle risorse umane. Manca la manodopera.
Forse dobbiamo girare il problema, ed andare a monte: la formazione. Sono quasi duecento i giovani che annualmente in Ticino terminano la formazione infermieristica (si è passati dai 131 diplomati del 2013 ai 192 del 2021). Ma il numero di neodiplomati - che escono dalla Scuola specializzata superiore in cure infermieristiche (SSSCI) e dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) - dovrà aumentare per far fronte, in futuro, a un crescente fabbisogno di personale nelle cure.
Stando al rapporto di Jobradar, portale specializzato nel mercato del lavoro, nel secondo trimestre la professione si piazza al primo posto tra quelle più ricercate, con quasi 7'500 posti vacanti. Detto questo allora che potremmo fare? Stimolare maggiormente le nostre e i nostri giovani. Crear loro interesse per il prossimo non solo culturale ma anche professionale e garantendo maggiormente condizioni lavorative e di carriera tali da incentivare queste professioni. Governo e Parlamento dovrebbero fare la loro parte. Ci sono stato in questo quadriennio e se sarò rieletto ci sarò per questo settore importantissimo.