di Orlando Del Don, psicoterapeuta
BELLINZONA - Qualcuno - più di qualcuno - si è chiesto, va chiedendosi e mi ha chiesto, perché mai, io – già attivo democentrista - sostengo ora un candidato di un partito politico diverso.
Pensavo non fosse più necessario dover dare ulteriori chiarimenti al proposito. Ma evidentemente mi sono sbagliato. Ed allora eccole queste ragioni, per chi vuole ancora capire. Infatti, come molti forse sapranno, piu di un anno orsono ho lasciato ogni carica politica elettiva e istituzionale ma, ciò nondimeno, ho continuato e continuo tutt'ora a credere nelle mie idee e le mie visioni sui grandi temi che da sempre mi hanno caratterizzato in passato (Università, ricerca, scuola, sanità, socialità) con la differenza che ora posso però finalmente permettermi di esercitare liberamente le mie preferenze sui candidati più meritevoli e promettenti piuttosto che sugli schieramenti politici.
Sostengo in particolare il candidato Remzi Durmishi (e come lui altri candidati di valore di altri schieramenti politici) proprio perché ritengo sia molto valido, preparato e perché sono convinto che porti idee innovative, pragmatismo, nonché progetti validi ed essenziali per il nostro Cantone e tutti i ticinesi.
Remzi ha infatti dato prova del suo valore e delle sue qualità nel tempo - ed ora più che mai - portando avanti e implementando diversi progetti e collaborazioni, sia a livello lavorativo e professionale sia a livello sociale e associazionistico. Ne cito solo alcuni: le collaborazioni con la Flamingo Edizioni di Bellinzona e con la sua Scuola di Scrittura e vita creativa “Letteral-Mente”, così come con l’Associazione Riviera Social che ha come scopo la promozione economica e turistica della regione, il progetto mediatico Tv Riviera 24 che sta ottenendo un notevole successo, nonché ulteriori e diversificate collaborazioni che vedono diversi partner sociali coinvolti di volta in volta con la creazione di vari servizi e opportunità alla popolazione residente sempre più in affanno e bisognosa di soluzioni concrete, solidarietà, coinvolgimento, bisognosa di idee e progetti comprensibili, praticabili e su misura per il nostro Paese e per i suoi cittadini virtuosi e responsabili.
Ma non voglio dilungarmi oltre.
Termino pertanto qui il mio dettato augurandomi che gli elettori ticinesi sappiano scegliere e premiare il merito, la serietà, l’impegno, le competenze e le idee vincenti fra i molti (troppi?) candidati dei vari schieramenti (troppi?) che ambiscono ad una poltrona in Gran Consiglio.