Giancarlo Jorio
Tutti saranno d’accordo affermando che Piazza Grande a Giubiasco deve vivere e continuare a vivere, animata da iniziative pubbliche e private.
Tuttavia per l’aggregazione e la socializzazione delle persone non occorre eccedere con musica ad alto volume, amplificata con mezzi elettroacustici oltre i limiti delle autorizzazioni, su tutto quando l’autorità ha ordinato disposizioni che impongono musica di sottofondo dalle 23 in deroga ai limiti ordinari fissati con la pianificazione locale NAPR per il bisogno di tutelare la quiete nel vicinato.
I residenti non vanno turbati, ma vanno protetti delle immissioni foniche e che vanno protetti da livelli elevati d'inquinamento fonico per una manifestazione che può essere gestita con moderazione del volume della musica e di canti.
Al riguardo si rileva che il Dipartimento del territorio (DT) ha espressamente indicato che “per le valutazioni delle immissioni foniche causate da manifestazioni pubbliche di questo genere, vanno considerati sia la protezione del pubblico che assiste alla manifestazione, sia il rumore verso il vicinato.
Inoltre per quanto concerne il rumore il DT rileva che, ”… chi è esposto a livelli elevati d'inquinamento fonico può manifestare effetti negativi sul benessere e sullo stato della salute e che l’esposizione a rumori molesti causa il rilascio di ormoni da stress che ci rendono più reattivi, provocando un aumento della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, disturbi del sonno, come pure la difficoltà di concentrazione o l’aumento del rischio di depressione.”
Per l’evento dello scorso mese maggio autorizzato in Piazza Grande a Giubiasco l’autorità ha disposto che la musica di sottofondo dalle ore 23 per non ledere la salute delle persone residenti nel vicinato.
Ciò nonostante fino oltre la mezzanotte si è continuato con karaoke e musica techno a 120 colpi al minuto emesse a basse frequenze, immesse con un livello fonico che sovrasta il rumore di un veicolo in transito con motore termico!
Le conseguenti richieste d’intervento a polcom per la moderazione del volume della musica e per il monitoraggio dei valori delle immissioni foniche non hanno per niente portato a risultati soddisfacenti e, su tutto, le prove ufficiali dell’inosservanza delle condizioni dell’autorizzazione.
Chi per ragioni di salute deve attenersi a un’igiene del sonno non ha perso tempo e dopo aver assunto le necessarie informazioni ha risposto all’autorità comunale con una petizione (da chiedere al Municipio di Bellinzona).
In sintesi, premesso che la salute pubblica impone particolare attenzione da parte dell’autorità competente a decidere autorizzazioni per eventi che prevedono musica amplificata con mezzi elettroacustici si chiede con un’inchiesta amministrativa puntuale di accertare quanto è avvenuto.
Inoltre che le future autorizzazioni per siffatte manifestazioni, che comportano una ponderazione multidisciplinare, devono far luogo a una decisione del Municipio munita dei mezzi e dei termini di ricorso e pubblicata all’albo comunale (ROIF, art. 7).
È anche stato chiesto se il Municipio intende conferire un mandato esterno a specialisti della disciplina per mappare il livello di immissione fonica nel quartiere in punti abitati da residenti quali: Largo Olgiati, in Cima Piazza, rotatoria viale Stazione/viale 1814 e altri ancora da stabilire.