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Io l'8 ogni giornoParlare di genere a scuola

25.08.23 - 21:29
Io l'8 ogni giorno
foto lettore tio.ch
Fonte Io l'8 ogni giorno
Parlare di genere a scuola
Io l'8 ogni giorno

Alla vigilia della ripresa dell’anno scolastico, quasi fosse una tradizione della destra reazionaria, impazza la (sterile) polemica sulla nuova agenda scolastica per le scuole medie e per la quinta elementare.

La “grande Lugano” ha annunciato che non distribuirà il diario alle classi delle scuole comunali e per questo, 1 bambina/o su 3 che frequenterà la quinta elementare nel Cantone Ticino, resterà senza agenda. Come conseguenza e a causa di scelte politiche scriteriate, non potrà imparare ad usarla. Oppure, le famiglie saranno costrette a comprarla a proprie spese. Altri comuni come Mendrisio e Locarno sono stati meno liberticidi e hanno deciso di lasciare la scelta alle famiglie; altri ancora, come Castel San Pietro, la consegneranno.   

Quello che emerge è la grande ignoranza su una tematica complessa e delicata come l’identità di genere. Purtroppo, gli ambienti cattolici e conservatori da anni falsano gli studi di genere chiamandoli “ideologia gender” o “teoria gender” senza mai definire esattamente a cosa ci si riferisca, quale sia la genesi di tale pensiero e quali le fonti utilizzate per la sua definizione. In verità, chiunque abbia un minimo di cultura generale, sa che la “teoria/ideologia gender” non esiste! O se esiste è solo in quanto mistificazione politica usata in ambienti bigotti e populisti, come confermano le diverse prese di posizione di questi giorni. Chi evoca la fantomatica teoria gender lo fa allo scopo di limitare l’inclusività e la libertà di scelta individuale, promuovendo in questo modo la disinformazione, la discriminazione, la violenza, i discorsi di odio e inficiando il diritto di autodeterminazione. 
Eppure, come tutti gli ambiti di studio, anche i “gender studies” sono campo di indagine accademica da decenni e, nella maggior parte dei paesi - tra cui il nostro -, sono un’asse di ricerca prioritaria e interdisciplinare delle Università. Peccato che le poche voci autorevoli che si sono espresse in questa polemica non siano state in grado di sovrastare opinioni politicizzare e da osteria. 

L’ignoranza dilagante e inconsapevole sulla tematica parte già dall’incapacità di definire la questione in termini corretti. Per esempio si è usato il concetto di “diversità di genere” come sinonimo di “identità di genere”, o si è detto che l’identità di genere è un fattore “scientifico” e “biologico” o ancora si è parlato di orientamento sessuale come se fosse la stessa cosa del genere… insomma una gran confusione che alimenta un dibattito che ha raggiunto i contorni dell’affare di stato e che, come probabilmente voleva chi ha posto la questione, distoglie l’attenzione dai veri problemi della scuola, che non crediamo siano due paginette di un’agenda scolastica

Nelle due vignette (tra decine) incriminate, non vi è proprio nulla di male. In una vi è una ragazza che si pone delle domande sulla sua identità di genere (cosa peraltro normalissima: chi di noi all’arrivo del menarca non ha pensato che fosse meglio essere un maschio?) e in un’altra vi è una ragazza che vuole diventare amica di quella della vignetta precedente, che definisce “fluida”. Incredibilmente, in questi due disegnini sono stati identificati i pericoli più disparati: c’è chi ci vede una difesa del terzo sesso, chi un invito alle transizioni di genere precoci, chi crede che vi sia dietro un complotto per rendere tutti i bambini e tutte le bambine omosessuali, chi teme il rischio di smarrimento per ragazzi e ragazze che iniziano a farsi domande sul loro orientamento sessuale e c’è anche chi, per fortuna, ci vede un messaggio di apertura e tolleranza. 

Crediamo che sia importante parlare di genere a scuola in modo serio, cioè con cognizione di causa e siamo certe che vi sono docenti capaci di affrontare la tematica in classe: questa agenda può rappresentare un primo strumento per aprire una discussione e permettere a bambine, bambini e adolescenti di sentirsi accolti e riconosciuti nella ricerca della loro identità. Speriamo che questa polemica serva per capire che è necessario andare oltre.

Sarebbe auspicabile intensificare l’offerta formativa e il supporto al corpo insegnante fornendo a tutti e tutte gli strumenti per affrontare in classe temi delicati e complessi come l’identità di genere. Per questo, come dimostrato dall’attuale polemica e confusione, forse due vignette non bastano e per riuscire ad accompagnare al meglio le ragazzine e i ragazzini che iniziano a porsi domande sul loro orientamento sessuale o sull’identità di genere abbiamo bisogno di una società capace di discutere apertamente e in modo costruttivo e rispettoso di questi temi, senza inutili diatribe e preoccupanti tabù e censure.

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COMMENTI
 

andrea28 1 anno fa su tio
Quindi, questi scienziatoni universitari che studiano da decenni il tema, non sono ancora riusciti a spiegare a noi adulti cosa sia l'identità di genere, e pretendono che un maestro sia in grado di spiegarlo a un bambino di quinta elementare. E poi gli ignoranti siamo noi...

Bleack Landscape 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Se si aspetta che tutti i maestri abbiano le conoscenze di professori universitari, allora facciamo prima a chiudere le scuola. I maestri, però, hanno le competenze per fare esprimere gli allievi e intavolare un dialogo costruttivo e rispettoso, cosa che molti adulti non hanno ancora imparato a fare. La scuola è il posto più indicato per affrontare ogni tipo di argomento, senza tabù e censure inutili, fonte di ignoranza e discriminazione.

Fraber 1 anno fa su tio
Minchia che livello in questi commenti. È proprio vero che il Ticino è rimasto agli anni 50. Trovo importante parlare di queste tematiche a scuola perché spesso in famiglia vengono messe a tacere o non si trattano in modo corretto. Le famiglie tradizionali sono una cosa del passato!

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
Fraber. Le famiglie tradizionali sono una cosa del passato???? Cosa intendi? Sostituzione delle famiglie tradizionali con famiglie fluide (non so neanche se sia la definizione giusta….non si capisce mai che termini, definizioni e pronomi usare….)??? E chi ti ha detto che in famiglia questa tematica viene messa a tacere? E se così fosse, ognuno libero di gestire la propria famiglia e figli (pure legalmente fino a 18 anni) come meglio crede. Lo dico pure io. Che livello certi commenti…..e‘ proprio vero che in Ticino stiamo andando alla deriva sociale, morale…..

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
Fraber, voi volete andare oltre il rispetto e l'inclusione, volete andare contro la natura... come può educare un figlio una/uno che non sa nemmeno se è una donna o un uomo? Rispetto ok, è più che giusto, ma coscienti delle diversità. Un bambino ha bisogno di sapere di avere una mamma e un papà, non un miscuglio non identificato.

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Non necessariamente, un bambino ha bisogno del supporto della propria famiglia (di ogni tipo) in tutti i casi ma non si deve sopprimere chi si sente diverso dal concetto tradizionale

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Nel senso che in passato c’era solo il concetto di famiglia tradizionale e la società non era disposta ad accettare qualcosa di diverso. Ora le cose sono cambiate e bisogna adattarsi ai tempi che corrono. Naturalmente ci sono ancora famiglie tradizionali ma non bisogna limitarsi solo a quelle.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
E chi dice che oggi la gente è disposta ad accettare qualcosa di diverso? Non è perché è stata accettata l'unione registrata che si è disposti ad andare oltre. Un bambino ha bisogno di avere un appoggio solido, non fluido o liquido...

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
È possibile avere un appoggio “solido” anche con genitori dello stesso sesso. Comunque, il Ticino è arrivato penultimo nel confronto tra cantoni nella votazione sul matrimonio same sex quindi non mi sorprende questa mentalità retrograda.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
nell'adolescenza esperienze e modelli influiscono nella formazione dell'identità di genere, quindi una famiglia anomala, omosessuale, fluida o arcobaleno, genera confusione e probabilmente acutizza il malessere

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Il malessere è presente solo se ce lo si mette, la crescita di un bambino non viene influenzata dall’orientamento sessuale o dal gender dei genitori. Oltretutto un bambino ha comunque accesso a una moltitudine di esperienze attraverso la scuola e i compagni di classe. Qui trova alcuni spunti: [url rimossa]

Don Quijote 1 anno fa su tio
Forse sarebbe meglio insistere sulla matematica che perdere tempo nel comprendere se qualcuno si sente un pomodoro piuttosto che un cetriolo o una banana

Scorpion1065 1 anno fa su tio
Abbiamo capito da tempo che Tio e di sinistra..

Bleack Landscape 1 anno fa su tio
"Crediamo che sia importante parlare di genere a scuola in modo serio". Forse è complicato da condividere, per chi non appartiene al mondo della scuola e non sa affrontare l'argomento in modo serio a causa della propria mancanza di competenze. Manca forse anche l'umiltà di riconoscerlo, per una sorta di effetto Dunning-Kruger. Preciso che per mancanza di competenze includo anche solo all'incapacità di trattare l'argomento in modo rispettoso. Questo sì che potrebbe essere dannoso e irresponsabile, nei confronti di bambini e ragazzi.

Geremia 1 anno fa su tio
Risposta a Bleack Landscape
Lei sostiene forse che tanti giovani, ma non solo, maestri da poco usciti da scuola siano competenti di un tema che sta cambiando la società e sconvolge lo sguardo sull’essere umano? Tema sul quale psicologi, filosofi, sociologi ancora non sono nè in chiaro nè d’accordo lei lo vuol far trattare anche a tanti giovani senza esperienze di vita, che forse vivono ancora con mamma e papà? Pf, lei sembra non colga l’importanza della cosa. Ma chi lo può fare allora mi chiedo. Credo che il vero problema sia questo. La scuola però ne stia fuori, non è compito suo.

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Geremia
Il problema è che la famiglia non è che sia più competente. Il tema della sessualità è sempre rimasto nell’ombra come se fosse un tabù parlarne. Trovo importante che la scuola ne discuta e apra un discorso insieme alle famiglie in questo senso.

Bleack Landscape 1 anno fa su tio
Risposta a Geremia
Se si aspetta che tutti i maestri siano abbiano le conoscenze di professori universitari, allora facciamo prima a chiudere le scuola. I maestri, però, hanno le competenze per fare esprimere gli allievi e intavolare un dialogo costruttivo e rispettoso. Cosa che molti adulti non hanno ancora imparato a fare (e non alludo a lei, ma ai troppi leoni da tastiera che disseminano odio su una questione così sensibile). La scuola è il posto più indicato per affrontare l'argomento.

Pincopalla555 1 anno fa su tio
TIO dovreste essere un giornale apolitico e invece..

Voilà 1 anno fa su tio
E la scuola che inficia il diritto di autodeterminazione intromettendosi in questioni private. Non ditemi poi che un ragazzino o una ragazzina di V elementare si pone il quesito sull'identità di genere. Parlando poi di "tradizione della destra reazionaria" dimostra che l'intervento di questa associazione sia più per opportunità politica che per il bene dei bambini.

Mat78 1 anno fa su tio
Che ignoranza e che arroganza. Lasciamo i bambini essere bambini è lasciamo temi da adulti agli adulti. Qui una minoranza vuole imporre alla maggioranza come trattare i figli di TUTTI. Vergogna

Lemmy 1 anno fa su tio
Giù le mani dai bambini!

giuvanin 1 anno fa su tio
Risposta a Lemmy
Ma che c'azzecca??

Vincenzo 1960 1 anno fa su tio
Avere buonsenso e capire che ai bambini e ripeto bambini non si possono imporre argomenti “fluidi”, non significa essere fascisti reazionari. Rispettate chi ha opinioni differenti!

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a Vincenzo 1960
Esattamente, non rispettano le idee altrui e poi danno dell’intollerante agli altri.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Voi del 8 ogni giorno dovreste essere in prima linea per cercare di controllare questa utopica idea del genere fluido! In alcuni Paesi (occidentalissimi) voi donne avete già cominciato a subire di nuovo sopprusi legalizzati e certificati, con per esempio atleti maschi (si, maschi, senza se e senza ma) che gareggiano tranquillamente in competizioni con femmine…e vi dominano! Hanno pure cominciato anche ad eleggere maschi ai concorsi di bellezza come Miss…. a premiare maschi come donne dell‘anno, a coprire di milioni maschi che promuovono costumi da bagno per donne!!! Ma non vi rendete conto dove stiamo andando a finire? A me non interessa come uno si vuole identificare, quello che non accetto e‘ che io debba essere costretto a negare la biologia, la scienza ed il buon senso. Chi è transgender o fluido affari suoi. Ma non che mi si venga a dire che i maschi partoriscono ed hanno il ciclo!! La questione politica poi l’avete generata voi e tutti quei partiti che vogliono imporre un problema mentale e fisico come una moda cool che bisogna accettare a tutti i costi. Bisogna cercare di affrontare il problema della disforia in medo serio, con specialisti (psicologi in pr8mis) e prima di prendere decisioni tipo amputare un bambino di 10 anni magari sedersi ad un tavolo e riflettere. La cosa che mi lascia davvero basito e‘ un movimento femminista che difende questo problema. Contente voi.

Trapp 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Hai completamente ragione, La penso così anch’io 👍🏻

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Ti è partito un embolo? Stai mischiando un po’ di argomenti non attinenti tra loro 😂

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
Faber. Niente embolo. Ma sul tema ci sono talmente tanti argomenti ipocriti ed insensati che se ne potrebbe parlare per ore…. Ignorarli o fare finta che non esistano e‘ pura demagogia, negazionismo (che di questi tempi va di moda….quindi ce lo metto pure io) e illusione. Le conseguenze possono essere gravi….e per questo motivo e‘ un tema da affrontare con serietà e buonsenso.

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Dovresti informarti meglio perché mi sembra che hai confusi temi diversi e il tuo post non ha nessun senso logico.

Fraber 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Qui puoi trovare alcuni termini sconosciuti: [url rimossa]

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Fraber
Il messaggio dei movimenti LGBTQ+ e‘ molto chiaro. Non si vuole fare chiarezza, anzi più c’è confusione su chi e‘ cosa e più questa generazione ne pagherà le conseguenze. Chi vuole imporre l’argomento ai bambini sono quelli come te, imporre qualcosa di anormale come la norma. E non lo e‘ e mai lo,sarà. Capire dove si arriverà se si continua su questa strada non e‘ difficile. Aspettate quando si sono raggiunti i 18 anni….poi giocate come volete con il corpo e la mente, degli altri….
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