Nadir Sutter, Candidato al Municipio e al Consiglio Comunale di Mendrisio
MENDRISIO - Tutto il Cantone Ticino, parte della Svizzera, e persino un po’ di mondo, parla della questione “Mori sì, mori no” nelle processioni storiche di Mendrsio. Premetto che sono un convinto sostenitore della tolleranza, del rispetto, e di tutti quei valori che rendono le storiche processioni “Patrimonio UNESCO”.
Sono altrettanto convinto del fatto che il rispetto verso gli altri cominci dal rispetto verso sé stessi, le proprie origini, le proprie tradizioni in casa propria, e altrettanto rispetto verso le usanze e le tradizioni altrui in casa d’altri. Un semplice principio di buona educazione che vale sotto ogni orizzonte.
Cosa c’entra l’UNESCO’? L’UNESCO protegge proprio questi valori, a nome di tutta l’umanità. Guardando meglio le motivazioni del riconoscimento delle processioni storiche di Mendrisio, la sfilata del giovedì Santo, non ha il valore più rilevante. Processioni simili, se ne trovano in tutta Europa, spettacolari e seguitissime. Non sono però Patrimonio UNESCO. Basta aprire con un clic su Internet, mettere “Processioni della settimana santa” e ci rendiamo conto che ce ne sono a centinaia. Paturnie del genere di quelle sorte a Mendrisio non risulta che ce ne siano da altre parti.
Qualcuno, tra i favorevoli alla cancellazione della tradizione, la quale accetta senza problemi che siano dei bianchi a rappresentare i mori, ci vuole spiegare che “l’UNESCO..”. Tirando in ballo argomentazioni che sono più da ideologia woke, cancel culture, lgbtqia, ecc. Mancando (per ora) solo quella vegana o della protezione degli animali che potrebbe proibire ai mori, bianchi, neri, o bicolore di salire sulla sella del cavallo. Se si cita l’UNESCO, sarebbe buona cosa citarla dicendo che determinante per il riconoscimento, e qui casca l’asino, sono i trasparenti. Sono i trasparenti a rendere uniche la tradizione delle processioni di Mendrisio.
Non di certo, con tutti i meriti dovuti, al fatto di promuovere una sfilata più o meno simile, più o meno spettacolare, con modalità non troppo differenti da quelle di Mendrisio, esistente in Europa già migliaia di volte. Dunque, non tiriamo in ballo “l’UNESCO..” a sproposito. Se la si vuole citare, si dica chiaramente: La questione “Mori sì, mori No” ce la siamo inventata a Mendrisio. Ho sentito cittadini che dichiarano di voler boicottare le processioni nel caso di persistenza nel voler proibire a persone di pelle chiara, della nostra regione, di impersonare i mori. Questo divieto costituirebbe, senza dubbio, oltre che una rottura con una secolare tradizione, una innegabile discriminazione. Che senso avrebbe?
A loro, a quelli che dicono, per restare in tema di processioni: UNESCO, o Non esco? Vado alle processioni, o non ci vado? Rispondo che ci vado, convinto della giustezza di chi non vuole vedere stravolte tradizioni secolari, ben consapevole di quello che risponderebbe Alessandro Manzoni a proposito della giustezza o meno del divieto a impersonare i mori da parte di bianchi. Prima tirerebbe un sospiro, tendendosi quello che vorrebbe dire, rispondendo poi: Ai posteri l’ardua sentenza.