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Tre repliche, ma anche "Coconut head generation"
LUGANO - Una giornata dedicata non solo alle repliche dei film del Concorso, per il Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL), ma anche alla proiezione del film franco-nigeriano "Coconut head generation" di Alain Kassanda.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Servizio pari opportunità e il Servizio relazioni internazionali e mobilità dell’Università della Svizzera Italiana, introdotto da Alice Seffusatti, presidentessa di SEEDS - Students Engaged Environmental, Development and Sustainability e si svolge proprio all’Auditorium dell’USI alle 17.45, nell’ambito dell’iniziativa “Il mondo in USI”. Il film documenta la vicenda di un gruppo di universitari nigeriani che ogni settimana organizza un cineclub, trasformando la piccola aula magna della più antica università della Nigeria, in un’agorà politica dove sviluppare una voce critica e rivendicare la propria libertà di pensiero. La proiezione è ad entrata gratuita, a cui segue un momento conviviale con aperitivo.
Le repliche degli altri tre film del Concorso avvengono sempre al Cinema Iride a partire dal pomeriggio. Alle 15.45 è la volta di "Amal" di Jawad Rhalib, ambientato in una scuola belga, è incentrato sulla difficoltà di integrazione e di pregiudizio nei confronti della popolazione musulmana.
Si prosegue alle 18.00 con il film "To a Land Unknown" di Mahdi Fleifel, organizzato in collaborazione con lo Swiss Network dei Festival sui diritti umani svizzeri (FIFDH - Ginevra, HRFF - Zurigo e FFDUL - Lugano). La trama vede come protagonisti due amici palestinesi, Chatila e Reda, fuggiti insieme da un campo libanese fino ad Atene. Attraverso pericolose avventure e varie vicissitudini, tenteranno il tutto per tutto alla ricerca di una speranza che possa finalmente migliorare le loro vite.
La giornata di martedì si conclude alle 20.45 con la replica di Savanna and The Mountain (A Savana e a Montanha) di Paulo Carneiro. Un documentario sulla resistenza degli abitanti del villaggio Covas do Barroso, situato nella parte nord del Portogallo. I residenti della cittadina si ritrovano a dover combattere contro la minaccia dell’azienda britannica Savannah Resources di costruire a pochi metri dalle loro case, una delle più grandi miniere a cielo aperto di litio d’Europa.
