Grande rivelazione di questa stagione, l'Yverdon di Marco Degennaro comanda ancora la Challenge a cinque giornate dal termine.
«Spensieratezza e serenità ci hanno dato grande forza. È chiaro che adesso la temperatura si è alzata. Venerdì, col Losanna, ci sarà un derby che vale tantissimo».
YVERDON - «Se dovessimo farcela sarebbe assurdo non cogliere l’occasione: saremmo pronti ad affrontare questo bellissimo “problema” chiamato promozione». Queste, a inizio febbraio, erano state le parole di Marco Degennaro, che col suo Yverdon (a sorpresa) guidava la classifica di Challenge League. A tre mesi di distanza i vodesi non si sono sgonfiati come un soufflé tolto troppo presto dal forno, ma sono ancora lì davanti a tutti. Al vertice la battaglia è accesissima, ma intanto, con ancora sole 5 partite da giocare, i biancoverdi sono in vetta con 56 punti, a +3 sul Losanna e +4 sul Wil.
Con due promozioni dirette e la terza che giocherà lo spareggio, il sogno dell'Yverdon, che lunedì ha pure ricevuto la Licenza in prima istanza, è più vivo che mai.
«La Licenza è stato un altro passo nella giusta direzione, ma la parte più complicata resta quella sul campo: il destino ha voluto che nelle ultime 5 giornate ci ritrovassimo ad affrontare le squadre che stanno dal secondo al sesto posto…», interviene il dirigente. «Per questo siamo ancora ben lontani dal poter pensare alla Super League».
E venerdì c’è il derby col Losanna, secondo. Può essere uno snodo cruciale?
«Vale tantissimo e per la gente sarà un bello spettacolo. Anche a livello mentale pesa eccome. Una vittoria darebbe grande slancio per il rush finale. Ce la giocheremo al meglio. Certo sappiamo anche che il Losanna ha un organico e una struttura importante: per diversi aspetti sono logicamente più “pronti” per questo grande salto».
L’Yverdon comanda la classifica, ma nelle ultime due partite ha raccolto solo un punto venendo anche sgambettato dal "redivivo" Bellinzona. Un caso?
«Il Bellinzona è venuto da noi è ha giocato una buona partita, meritando la vittoria. Anche il Vaduz ha fatto bene e ci ha fermato sullo 0-0. Ora noi però non dobbiamo pensare troppo. Spensieratezza e serenità ci hanno dato grande forza e capacità di inanellare risultati uno dopo l’altro. È chiaro che adesso, a 5 partite dalla fine, la temperatura si è alzata. Il pallone diventa più pesante e magari tremano un po’ le gambe. Fa parte del gioco e anche per questo dico che il traguardo è ancora lontano. Un conto è quando parti con un preciso obiettivo e un gruppo formato per questo scopo, un altro è arrivarci un passo alla volta. Noi abbiamo vissuto alla giornata e, facendo bene, ci siamo trovati qui. Oggi è possibile che i ragazzi accusino un po’ il colpo rispetto a chi è partito con l’idea di salire».
Tra chi partiva con parecchie ambizioni c’era il Bellinzona, rimasto però impantanato nei bassifondi e incapace di cambiare passo. I granata sono anche l’unico club di SFL a non aver ricevuto la Licenza in prima istanza. Insomma parecchie nubi sopra il cielo del Comunale…
«Hanno cambiato passo proprio contro di noi… in quella che non dovevano (ride, ndr). No, scherzi a parte, sono dell’idea che al Belli serva anche un po’ di tempo. Ci sono stati davvero tanti cambiamenti. Ora la salvezza è praticamente acquisita e può esserci l’occasione per iniziare a pensare al futuro. Devono chiudere la stagione, risolvere la questione Licenza e poi riparte. Queste ultime gare, sia per la società che per il nuovo mister Sergio Zanetti, potrebbero essere quasi come delle amichevoli da sfruttare per capire le prossime mosse e da che basi costruire».