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HCL«Non è stata una decisione facile, ma credo sia la scelta giusta»

03.12.21 - 12:44
A fine stagione Alessio Bertaggia passerà alle Aquile: «Era arrivato il momento di cambiare».
TiPress/archivio
«Non è stata una decisione facile, ma credo sia la scelta giusta»
A fine stagione Alessio Bertaggia passerà alle Aquile: «Era arrivato il momento di cambiare».
Il 28enne, che a Lugano lascerà tanti ricordi, ha firmato fino al 2027. «Credo nel progetto che mi hanno presentato».
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LUGANO - «È stata una mia decisione, a questo punto della mia carriera credo sia arrivato il momento giusto di cambiare e provare una nuova sfida, trovare nuovi stimoli», parola di Alessio Bertaggia, che dalla prossima stagione indosserà la maglia del Ginevra. Attaccante dinamico e autentico combattente, il 28enne - prodotto del settore giovanile del Lugano - si è legato alle Aquile fino al 2027.

Sulla scelta di trasferirsi ai granata ha pesato anche la possibilità di avere un ruolo "diverso" in squadra? Con più garanzie e un posto nella "top-six". «No, io non ho chiesto niente - sottolinea l'attaccante - La mia mentalità è quella di portare sul ghiaccio il 100% ogni giorno. Adesso sono ancora a Lugano e darò tutto per questi colori. È importante che si capisca. Il trasferimento a Ginevra sarà l'anno prossimo. Poi ho troppo rispetto per la società, i miei compagni e i nostri tifosi. Darò sempre il 100%, o anche di più».

A Lugano lascerai tanti ricordi. «Certamente, non è stata una decisione facile, ma credo sia la cosa giusta in questo momento».

E sempre a Lugano, in fondo, spesso sei "etichettato" come il figlio di Sandro Bertaggia. Difensore che, tra un titolo e l'altro, ha scritto pagine leggendarie del club. È un qualcosa che ti scrollerai di dosso? «Quello che è riuscito a fare lui è incredibile e ne vado molto fiero, ma non ho pensieri di questo genere. Ho scelto Ginevra perché credo nel progetto che mi hanno presentato. Però a questo penseremo a fine stagione, ora c'è un lavoro da compiere qui a Lugano».

Nel frattempo la stagione corrente è caratterizzata da alti e bassi, anche a livello personale. «Sono dell'idea che in primis conti la prestazione della squadra. Dal lato individuale parlo spesso con Chris e lo staff, c'è totale trasparenza. Non sono super contento delle mie prestazioni e sto lavorando per aiutare i compagni e fare sempre meglio. Insomma mi rimbocco le maniche e si lavora duro».

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