Luce verde dalla Confederazione per l'aereo della tragedia di Flims ma ad alcune condizioni. Gli esperti: «Misure forse politiche ma ragionevoli»
ZURIGO - Ripartiranno proprio questo pomeriggio i voli della compagnia Ju-Air. Solo due settimane dallo schianto sui monti grigionesi che è costato la vita a 20 persone, lo Ju-52 tornerà a solcare i cieli svizzeri. A dare il via libera alle operazioni è stato l'Ufficio federale dell'aviazione civile (Ufac).
Secondo le autorità, infatti, «non ci sono prove di difetti di tipo tecnico per questa tipologia di velivoli». Gli Ju dovranno però sottostare a una serie di condizioni: dovranno volare più in alto della quota minima legale, dovranno essere muniti di un tracciatore Gps e i passeggeri dovranno essere allacciati ai sedili con cinture di sicurezza.
«L'Ufac è stato ragionevole», commenta a 20 Minuten l'esperto di aviazione Max Ungricht, «si tratta di misure trascurabili ma che probabilmente hanno una qualche valenza politica. Un aereo d'epoca, così come una macchina d'epoca non funziona meno bene di una nuova e non è più soggetto a guasti...». Di una cosa è sicuro: «Sul primo volo la tensione sarà palpabile, i ricordi dello schianto sono ancora freschi e sicuramente ci sarà tantissima copertura mediatica».
E, a proposito delle misure, Ungricht spiega: «Il Gps può essere utile per tenere sott'occhio velocità, altitudine e rotta. Per quanto riguarda le cinture, invece, penso che si tema che il movimento dei passeggeri causi un qualche spostamento di baricentro dell'aereo. Ma francamente con un velivolo di quel tipo non può cambiare poi molto...».
E la faccenda dell'altitudine? «Se il pilota vola più in alto ha un po' più di spazio di manovra, lo Ju-52 è un aereo pesante che risponde lentamente agli stimoli della cloche». Una distanza che però, per qualcuno, non è abbastanza: «Si parla di 150 metri o 300 sopra l'abitato, è comunque ancora molto basso», commenta Hansjörg Bürgi di SkyNews.ch, «In ogni caso Berna non ci è andata giù troppo con la mano pesante».