Ha generato odio e polemiche il sermone su Youtube di un Imam radicale girato proprio a ridosso del corteo funebre del piccolo: «Il terrore non ha nazionalità o religione»
BASILEA - L'imam-web Adrian Elezi (28 anni) ha voluto sfruttare il dramma dell'assassinio del piccolo Ilias (7 anni) per fare proselitismo e incetta di clic. Elezi, che ha 62'000 follower sul suo canale Youtube, ha voluto presenziare al corteo funebre dedicato al piccolo, girando un video che non ha mancato di suscitare polemiche.
«È un atto di terrorismo, quella donna è una terrorista», ha predicato nella clip aggiungendo che il fatto che le autorità la ritengono affetta da patologie mentali, sia «altamente problematico». Per lui, infatti, l'assassina non è affatto malata: «È successo per strada, mica in un ospedale psichiatrico... Spiegatemi come può essere malata», sostiene lui sguardo fisso in camera.
Il video genera commenti d'odio - «Il terrorismo non ha religione, né nazionalità, nemmeno un colore della pelle definito», continua. Interpellato dal Basellandschaftliche Zeitung sulle sue dichiarazioni - e soprattutto sul fatto di utilizzare il termine "terrorismo" - Elzi ha spiegato che non deve per forza esserci di mezzo un'organizzazione. Per lui, la crudeltà è il fattore cruciale.
Il suo video non ha mancato di generare svariati commenti d'odio, pro e contro. Fra i commenti imperversano rabbia e insulti, qualcuno parla di «cristianesimo = terrorismo». Come confermato al quotidiano, Elzi non si assume la responsabilità dei messaggi postati dagli utenti.
Un'opinione radicale già nell'occhio delle autorità - Le opinioni e le dichiarazioni del 28enne sono da sempre molto controverse. In passato si è già distinto per delle tirate sugli omosessuali e le ragazze che indossano i bikini. Secondo le autorità si tratta di una personaggio "sensibile" che è già sotto osservazione.