Ce l'avrebbe solo il 5% dei passeggeri nelle ore di punta. La protesta delle Associazioni e il gelo delle FFS.
Anche in Ticino poche persone con la mascherina sabato pomeriggio sul bus diretto a Grancia.
ZURIGO - Con l'inizio della Fase 2, soprattutto nelle grandi città, i mezzi pubblici hanno nuovamente iniziato a circolare come prima del lockdown. Stando a quanto riportato dalla NZZ am Sonntag, però, quasi nessuno - nei tragitti in treno o in bus verso il lavoro e la scuola - ha indossato la mascherina protettiva.
««Sfortunatamente la raccomandazione delle autorità non è bastata», spiega Andreas Menet presidente dell'Associazione del personale del treno (SEV/ZPV).
«Lavorare, per noi, diventa un rischio», spiega Menet, che aggiunge, «i personale del treno indossa regolarmente la mascherina per proteggere anche i viaggiatori, questi però non lo fanno. È una situazione impari». Secondo le stime del SEV, riferite al Blick, indossa una mascherina solo il 5% di chi viaggia quotidianamente.
La richiesta è quindi una, conferma Menet: «La raccomandazione dovrebbe diventare obbligo generale» e per far si che questa idea si traduca in realtà si stanno valutando diversi iter possibili.
Non sono però sulla stessa lunghezza d'onda i vertici delle FFS che, come spiegato questa settimana dal boss Vincent Ducrot, si attengono alle normative federali in fatto di sicurezza bocciando quindi un possibile obbligo. Verrà però varata una campagna di sensibilizzazione.
Problemi anche in Ticino - Ieri in Ticino è stata una giornata piovosa. E il primo sabato con i negozi riaperti. Di conseguenza non sono poche le persone che hanno deciso di recarsi al Parco commerciale Grancia per riassaporare lo shopping. Ma la situazione sul bus di AutoPostale partito dal centro di Lugano non era delle migliori. Persone sedute e in piedi, bus pieno e chi indossava la mascherina si poteva contare sulle dita di una mano.
Non era possibile intervenire prima di fare salire i passeggeri? «Il piano di protezione dei trasporti pubblici fa appello al senso di responsabilità individuale e alla solidarietà dei clienti - fa sapere il portavoce Urs Bloch -. Le imprese di trasporto non assumono compiti di polizia per controllare l’osservanza delle regole». Eppure l'uso delle mascherine sui trasporti, anche in Ticino, è stato «caldamente consigliato».
Per la protezione del personale conducente AutoPostale ha pensato a delle misure, che non annullano però il rischio di contagio: le porte anteriori restano chiuse, è sospesa la vendita di biglietti, sono sbarrati la prima fila di sedili e alla guida sono disponibili gel disinfettante e salviette per la pulizia di microfono, volante, display e cassa.