Uno studio dell'Università di Ginevra ha trovato vari buchi tra la Lep e la legislazione sulle assicurazioni sociali.
Gli esperti: «La legge consente l'adozione di misure vincolanti, senza risolvere la questione della presa a carico dei costi».
GINEVRA - La legge sulle epidemie (LEp) è «insufficiente». Lo sostiene uno studio dell'Università di Ginevra (UNIGE), secondo cui gli ultimi mesi hanno dimostrato che il rapporto tra essa e la legislazione sulle assicurazioni sociali è tutt'altro che chiaro.
La nuova "Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell'essere umano", entrata in vigore nel 2016, consente l'adozione di misure vincolanti per le persone, in linea di principio sotto l'autorità dei medici cantonali, come la quarantena, l'isolamento, lo screening o il trattamento, senza tuttavia risolvere la questione della loro presa a carico in termini finanziari, indica l'ateneo ginevrino in un comunicato. Secondo i ricercatori, la LEp tratta solo in modo succinto il finanziamento di tali cure.
La Confederazione ha delegato questa competenza ai Cantoni, che intervengono solo se non sono disponibili altre fonti di finanziamento. «Le differenze tra le soluzioni cantonali hanno rivelato la pluralità di possibili interpretazioni, oltre a certi effetti perversi», rileva Anne-Sylvie Dupont, docente di diritto presso l'UNIGE e l'Università di Neuchâtel, citata nel comunicato.
Nella situazione attuale, sono tre le assicurazioni interessate: l'assicurazione malattia, quella contro gli infortuni e quella militare, ma secondo i ricercatori c'è parecchia confusione su chi deve effettivamente prendersi carico dei costi.
A creare maggiore caos è inoltre stata l'incertezza sulla presa a carico dei costi del tampone. Tuttavia, i dubbi si sono ora dissipati poiché dallo scorso 25 giugno è la Confederazione ad assumersi l'integralità delle spese per i test del coronavirus. Il Consiglio federale ha optato per semplificare il sistema, poiché prima a farsi carico dei costi - non sempre in maniera chiara - erano le casse malati o i Cantoni.
Oltre alle questioni prettamente finanziarie vi è poi stata una certa confusione sulle decisioni di alcuni cantoni di destinare esclusivamente o quasi esclusivamente ospedali pubblici o privati alla cura di pazienti Covid. Le soluzioni adottate, rilevano i ricercatori, sono in contrasto con le norme della legge federale sull'assicurazione malattia e in entrambi i casi manca una base giuridica.
«Chiaramente, la legge sulle epidemie non è sufficiente a fornire una soluzione giuridicamente coerente a una situazione pandemica», sostiene Dupont.