L'anno prossimo verrà lanciato un concorso per decorare una delle parti più in vista dell'edificio.
«Il timpano della sede del Parlamento è l'interfaccia fra politica e popolo», spiega il presidente della Commissione d'arte.
BERNA - La facciata di Palazzo federale che dà sulla Piazza federale, ossia quella che fino alla recente crisi del coronavirus ha vegliato sulle innumerevoli manifestazioni svoltesi a Berna, con statue d'altri tempi, non è più in sintonia con il sentire del Paese. È con questo spirito che l'anno prossimo sarà lanciato un concorso, aperto a una dozzina di artisti contemporanei, per decorare il suo timpano.
Il timpano, ovvero la parete triangolare compresa tra le cornici inclinate e quella orizzontale del frontone sopra l'entrata principale del Palazzo del parlamento, attualmente è privo di qualsiasi decorazione, come una tavoletta cerata dell'antichità senza incisione alcuna.
I promotori del concorso sono consapevoli dell'ampiezza della sfida: «Gli artisti interverranno su una facciata finora immutata - e carica di simboli», scrivono in un comunicato odierno, in tedesco e francese, i Servizi del parlamento.
Il concorso avverrà sotto l'egida della Commissione d'arte al Palazzo del parlamento (CAPP), in consultazione con la Commissione federale d'arte (CFA), fatta salva l'approvazione della Delegazione amministrativa (DA) delle Camere federali. Saranno scelti 10-15 artisti, che disporranno di un budget complessivo di 100'000 franchi.
Il timpano, se non l'elemento più visibile della facciata nord di Palazzo è perlomeno una delle strutture più accattivanti per l'occhio di chi vi sta di fronte. Hans Wilhelm Auer, l'architetto scelto dal Consiglio federale per la costruzione della sede del parlamento, lo sapeva bene e lo volle scevro d'ogni decorazione.
Nel 1885 scrisse: «Ci sembra che il timpano debba rimanere libero, perché è in questo che sta l'effetto del frontone: nel triangolo tra le cornici inclinate e la cornice orizzontale. Ad immagine della fronte libera del pensatore, che guarda lontano».
Poi, contrariamente agli auspici dell'architetto zurighese, sono stati elaborati progetti di decorazione (il primo già nel 1984, l'ultimo nel 1906), tutti però rimasti lettera morta.
«La facciata nord (di Palazzo) è l'interfaccia tra il mondo politico e il popolo. È sul lato nord che la popolazione si mobilita e manifesta», dice, citato nel comunicato, Hans-Rudolf Reust, presidente della CAPP. Il timpano decorato da un artista contemporaneo renderà giustizia ai mutamenti sociali intervenuti dalla costruzione dell'edificio, alla fine del XIX secolo, quando, per fare un solo esempio, il popolo elettore era costituito dai soli maschi.
Il vincitore sarà scelto da una giuria composta della CAPP e di esperti esterni e presieduta dal consigliere agli Stati Thomas Hefti (PLR/GL), membro e delegato della DA. Saranno consultati anche Bernhard Aebi, l'architetto che è stato corresponsabile della ristrutturazione dell'edificio del Parlamento negli anni 2006-2009, e Jean-Daniel Gross, il curatore dei monumenti storici della città di Berna. L'opera premiata sarà visibile nel 2023, per celebrare i 175 anni della Svizzera moderna, nata nel 1848.
Auer aveva voluto che il Palazzo del parlamento fosse un segno dell'unità nazionale, in un periodo in cui le ferite della guerra civile del Sonderbund non erano state del tutto cancellate. Fece appello solo a ditte e artisti elvetici e usò materiali provenienti dai quattro angoli della Confederazione.