Roche dovrebbe lanciare il test rapido entro la fine di settembre.
Il Governo federale, però, non lo approverà comunque prima della primavera 2021
BASILEA - I tamponi effettuati ogni giorno per la diagnosi di Covid-19 sono moltissimi. L’obiettivo è bloccare subito la catena di contagi. Martedì in Svizzera si sono sottoposte al test 15'763 persone (il 3,4% è risultato positivo); da inizio pandemia sono 1'237'621. Dal momento in cui viene effettuato, passano dalle 12 alle 48 ore per avere un risultato. Una situazione che Roche potrebbe ribaltare con il test rapido.
Secondo quanto riferisce oggi il Blick, il colosso della farmaceutica svizzero potrebbe consegnare il prodotto ai laboratori svizzeri entro la fine di settembre. Questi test reagirebbero subito, dando un risultato sulla positività o negatività al Covid-19 in un quarto d’ora. Pare - scrive ancora il giornale - che possano essere paragonati a un test di gravidanza, con una precisione tra il 96,5 e il 99,7%.
Ma c’è un “ma”. Il Governo federale non ha ancora emesso alcuna raccomandazione per questi test rapidi, non ancora ufficialmente approvati. L'attuale legge sulle epidemie stabilisce che i laboratori che desiderano effettuare esami microbiologici per diagnosticare o escludere la presenza di malattie trasmissibili devono essere in possesso di un'autorizzazione d'esercizio di Swissmedic. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), nelle sue ultime raccomandazioni (stato al 31 agosto 2020) sui test rapidi scrive: «Sono semplici e intuitivi da utilizzare e hanno il vantaggio che la lettura del risultato può essere fatta in poco tempo. Gli svantaggi sono una minore sensibilità analitica (capacità di svelare la presenza di piccole quantità del componente che si propone di ricercare) e specificità analitica (capacità di identificare correttamente solo il componente che si propone di ricercare)». Una presa di posizione della Confederazione sul nuovo prodotto di Roche non è attesa prima della primavera 2021.
Secondo Roche, i test rapidi non sono stati pensati per sostituire quelli “convenzionali”. Ma potrebbero essere utili nelle aree più remote con accesso limitato ai tamponi e ad apparecchiature più sofisticate. Però, la loro applicazione potrebbero perfino permettere di ripensare la durata della quarantena al rientro da Paesi a rischio (ora è di 10 giorni).
In previsione della stagione dell'influenza, Roche anticipa l'arrivo di un ulteriore prodotto: un test combinato influenza-coronavirus. Affaire à suivre.