Lo sostiene l'UFCOM. In Ticino le testate d'informazione online convincono più i 15-29enni che nel resto della Svizzera
BIENNE - I social media influenzano sempre di più la formazione delle opinioni dei giovani in Svizzera, è questa la tesi a cui è giunto l'annuale rapporto dell'UFCOM, Monitoraggio media Svizzera per il 2019. Perno del rapporto è la misurazione del "potere sull'opinione", che riunisce in sé sia la portata di un media sia la qualità attribuitagli da chi lo utilizza.
Per i 15-29enni i social network sono un luogo importantissimo per capire come va il mondo: con una percentuale di potere sull'opinione del 34%, davanti alla radio (21%), ai media giornalistici online (18%), alla stampa (16%) e alla televisione (11%). Una tendenza ancora più marcata nella Svizzera romanda dove in questa categoria d'età i social media detengono quasi la metà (45%) del potere sull'opinione.
Importanti anche le testate web che hanno un peso diverso nelle varie regioni linguistiche: mentre nella Svizzera italiana hanno guadagnato 8 punti percentuali rispetto al 2018 (dal 14% al 22%), la loro importanza nella Svizzera romanda è aumentata soltanto di un punto percentuale (dall'11% al 12%). Nella Svizzera tedesca il loro potenziale di formazione delle opinioni è addirittura diminuito: dal 22 per cento (2018) al 19 per cento (2019).
Sul totale della popolazione la TV resta al primo posto
Per la popolazione nel suo complesso, la televisione è il canale più importante per formarsi un'opinione. Nel 2019 ha raggiunto il 28 per cento del potenziale di formazione delle opinioni relativo. Al secondo posto vi è la radio (22%), seguita dalla stampa (20%), dai media giornalistici online (17%) e dai social media (13%).