È la storia di una donna che ha ricevuto un'allerta dall'app. Ma lei quel giorno non era nemmeno uscita di casa
Come si spiega? Il telefono aveva rilevato un altro dispositivo nell'appartamento adiacente, dall'altra parte della parete
ZURIGO - Dallo scorso giugno nella lotta contro il coronavirus c'è anche un'app: si chiama Swisscovid e permette di tracciare i contatti con lo smartphone. Se ce n'è stato uno con una persona positiva al virus, si riceve un'allerta.
Ma può succedere che tale notifica la riceva anche un utente Swisscovid che non ha avuto nessun contatto, perlomeno stretto, col malato. È quanto di recente successo a una signora di Zurigo, come riferito dalla rivista per i consumatori K-Tipp.
Il caso - Sullo smartphone della donna, che vive in un'abitazione plurifamiliare, è comparsa una segnalazione relativa a un contatto a rischio. Ma nel giorno del presunto contatto, lei non è mai uscita di casa.
Bluetooth senza limiti - Com'è potuto accadere? Il sistema utilizzato da Swisscovid per il tracciamento si basa sul Bluetooth, che mette in contatto tra di loro i dispositivi situati nelle vicinanze. Ma il segnale Bluetooth non conosce limiti e può anche oltrepassare le pareti.
Il vicino malato - Ecco dunque svelato l'arcano: lo smartphone della donna aveva rilevato la presenza di un altro dispositivo con Swisscovid situato nella stanza di un altro appartamento, più precisamente quello adiacente al suo. E il vicino di casa era in effetti risultato positivo al virus, pertanto ha inserito nell'app il codice per attivare l'allerta. Allerta che è giunta anche alla signora, che non era uscita di casa.
La parete non rilevata - L'app non è in grado di sapere se tra due dispositivi ci sia una parete, come fa sapere l'Ufficio federale della sanità pubblica, interpellato dal periodico d'oltre San Gottardo. Ma è la prima volta che si è confrontati con un episodio del genere.
Fatto sta, che dopo aver ricevuto la notifica, la signora ha contattato la hotline che le ha raccomandato di stare in quarantena per dieci giorni. E questo nonostante lei avesse spiegato che nel giorno del presunto contatto non era uscita di casa.
Oltre 1,8 utenti attivi - Nel frattempo l'app Swisscovid, che è stata lanciata ufficialmente lo scorso 25 giugno, è attiva su 1,83 milioni di dispositivi, secondo i più recenti dati dell'Ufficio federale di statistica. Negli ultimi quattordici giorni (dato aggiornato al 25 ottobre 2020) sono stati attivati, da parte di persone risultate positive al coronavirus, 4'775 codici d'allerta.