Il Consiglio federale ha presentato le nuove misure decise per contenere la diffusione del coronavirus in Svizzera.
Da domani gli esercizi pubblici saranno costretti a chiudere alle 23. Mascherina obbligatoria all'esterno. Vietati gli eventi con più di 50 persone e le attività sportive e culturali con più di 15 partecipanti. Da lunedì lezioni a distanza nelle università e introduzione dei test rapidi.
BERNA - Tutta la Svizzera attendeva con ansia le nuove disposizioni che il Consiglio federale aveva per oggi. Misure che saranno cruciali per cercare di contenere la diffusione del coronavirus nel nostro Paese, dove sono stati nuovamente registrati numeri allarmanti.
Al termine di una seduta più lunga del solito, la presidente del Governo Simonetta Sommaruga, il "ministro" della salute Alain Berset e quello dell'economia Guy Parmelin hanno finalmente presentato le decisioni «indispensabili» dell'esecutivo: coprifuoco alle 23.00 per i bar e i ristoranti, chiusura di discoteche e sale da ballo, corsi universitari solo online, vietati gli eventi con più di 50 persone e le attività sportive e culturali con oltre 15 partecipanti, estensione dell'obbligo di mascherina. Entreranno in vigore da mezzanotte - «perché non dobbiamo perdere tempo» - a tempo indeterminato.
«Crisi da superare assieme» - Lo scopo delle nuove disposizioni è di limitare al minimo i contatti fra le persone, senza dover ricorrere a un lockdown: «È l'ultima occasione», ha detto Berset. «Non tutti saranno contenti di queste misure, ma ciò che ci unisce è più forte di quello che ci divide. Vogliamo superare questa crisi», ha sottolineato Simonetta Sommaruga nelle quattro lingue nazionali. «Non dobbiamo agitarci, ma dobbiamo andare avanti tutti assieme, mano nella mano. Lasciando comunque il potere ai Cantoni di spingersi più in là», ha aggiunto Alain Berset. «Non abbiamo perso sette giorni», ha detto ancora Sommaruga rispondendo a una domanda di un giornalista. «I cantoni hanno già preso provvedimenti ed è importante che la Confederazione e i Cantoni agiscano insieme nella situazione speciale».
«Siamo più pronti» - Per ridurre l'impatto economico della pandemia sono inoltre state prese alcune misure, anche in favore dei lavoratori su chiamata. «Sanità ed economia non vanno messe una contro l'altra, perché dipendono l'una dall'altra», ha dal canto suo spiegato Guy Parmelin. Secondo cui «siamo meglio preparati per affrontare la seconda ondata rispetto a quanto eravamo in primavera».
Coprifuoco dalle 23 - Le discoteche e le sale da ballo, in cui il rischio di diffusione del virus è particolarmente elevato, vengono chiuse. Nei ristoranti e nei bar non possono sedersi più di quattro persone a un tavolo, fatta eccezione per le famiglie con bambini. Tra le 23.00 e le 6.00 vige l'obbligo di chiusura per bar e ristoranti. Anche negli spazi privati non sono consentiti raduni di oltre 10 persone fra famigliari e amici.
Divieto di manifestazioni con più di 50 persone - Sono vietate le manifestazioni con più di 50 persone, comprese quelle sportive e culturali. Sono escluse dal divieto le assemblee parlamentari e comunali. Continuano a essere ammesse le dimostrazioni politiche e la raccolta di firme per referendum e iniziative, a condizione che, come finora, siano adottate le necessarie misure di protezione. Poiché molti contagi avvengono nel contesto privato, viene limitato a dieci il numero delle persone che possono partecipare a un evento nella cerchia degli amici o dei familiari organizzato in un luogo privato.
Niente attività sportive e culturali con più di 15 persone - Le attività sportive e culturali nel tempo libero in luoghi chiusi con più di 15 persone sono consentite se può essere mantenuta la necessaria distanza e indossata la mascherina. È possibile rinunciare all’uso della mascherina soltanto se è a disposizione uno spazio molto grande, per esempio un campo di tennis o una grande palestra. All’esterno deve essere rispettata unicamente la regola del distanziamento. Sono vietati gli sport con contatto fisico. Le regole non si applicano ai ragazzi che non hanno ancora compiuto i 16 anni.
Nel settore sportivo e culturale professionale sono ammessi rispettivamente gli allenamenti, le competizioni, le prove e le esibizioni. Le attività di cori amatoriali sono vietate perché nel canto vengono emesse molte goccioline. Sono per contro ammesse le prove dei cori professionali. Lo sport professionistico quindi può andare avanti, ma senza pubblico.
Insegnamento a distanza nelle università - Da lunedì 2 novembre, le scuole universitarie devono passare all’insegnamento a distanza. Nelle scuole dell’obbligo e del livello secondario II (licei e formazione professionale) le attività presenziali restano ammesse.
Estensione dell’obbligo della mascherina - Dal 19 ottobre vige l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, nelle aree di attesa dei trasporti pubblici, nelle stazioni e negli aeroporti. L’obbligo viene ora esteso alle aree esterne di strutture, quali i negozi, i locali per manifestazioni, i ristoranti, i bar e i mercati settimanali o natalizi. Bisogna indossare la mascherina anche nelle aree pedonali molto frequentate e in generale nello spazio pubblico, se non può essere mantenuta la distanza necessaria.
L’obbligo è introdotto anche nelle scuole a partire dal livello secondario II. La mascherina va inoltre portata sul posto di lavoro, a meno che non possa essere rispettata la distanza necessaria (p. es. negli uffici individuali). I datori di lavoro devono nel limite del possibile permettere il telelavoro e provvedere alla protezione dei dipendenti sul luogo di lavoro.
Sono esentati dall’uso della mascherina i bambini fino al compimento dei 12 anni, le persone dispensate per motivi medici e gli ospiti di ristoranti e bar quando sono seduti al tavolo.
Introduzione di test rapidi - Dal 2 novembre, per diagnosticare un’infezione di COVID-19 possono essere effettuati, oltre agli attuali test PCR, anche testi antigenici rapidi. In questo modo è possibile testare un maggior numero di persone e, quindi, identificare e isolare rapidamente più casi positivi. La precisione dei test rapidi è stata valutata dal Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra. Rispetto ai test PCR, i test rapidi sono meno sensibili e sono indicati soprattutto se una persona è contagiosa. Per questo motivo, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ne prevede l’impiego soltanto per le persone che, secondo i criteri da esso emanati, sono considerate sintomatiche e non appartengono a un gruppo particolarmente a rischio. La comparsa dei sintomi non deve inoltre risalire a più di quattro giorni.
Questi test possono essere effettuati anche su persone asintomatiche che hanno ricevuto una segnalazione dall’app SwissCovid. In caso di positività, il risultato dovrebbe tuttavia essere confermato da un test PCR. Tutte le persone risultate positive al test rapido dovrebbero mettersi immediatamente in isolamento. I test rapidi sono rimborsati dalla Confederazione, ma unicamente se sono stati effettuati in conformità alle raccomandazioni dell’UFSP.
Nuovo valore soglia per la quarantena per chi viaggia - Il Consiglio federale ha inoltre adeguato il valore soglia che definisce gli Stati e le regioni per i quali vige l’obbligo di quarantena e la deroga a questo obbligo per chi viaggia per motivi professionali. La modifica entra in vigore il 29 ottobre. Dato che in Svizzera l’incidenza della COVID-19 è superiore alla media rispetto agli altri Paesi europei, il valore soglia viene innalzato. «Ciò che valeva fino a qualche settimana fa oggi non vale più», ha sottolineato Alain Berset.
La modifica dell’ordinanza prevede che nell’elenco vengano inseriti soltanto gli Stati e le regioni la cui incidenza è superiore di 60 unità rispetto a quella della Svizzera. Il nuovo criterio svuota quindi di fatto la lista che conoscevamo finora. Attualmente vi figurano solo tre regioni francesi (Alta Francia, Île de France e Polinesia) e quattro Paesi: Andorra, Armenia, Belgio e Cechia.
Vengono inoltre adeguate le disposizioni derogatorie per chi viaggia per motivi professionali o medici. La regola che questi viaggi possono durare al massimo cinque giorni è abrogata.
Votazioni confermate - Le votazioni federali del 29 novembre si svolgeranno come previsto. Lo ha affermato oggi il portavoce del Consiglio federale André Simonazzi a margine della conferenza stampa. «La data del voto non è in pericolo», ha detto. Il 29 novembre si voterà su due iniziative popolari: "per imprese responsabili - a tutela dell'essere umano e dell'ambiente" e "per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico".
Si torna al rosso - La Confederazione ha inoltre cambiato il colore delle sue comunicazioni. La situazione non è più arancione, ma si torna al colore rosso.