È quanto chiede il Consiglio nazionale. Ma la Sinistra sottolinea che il problema sono i prezzi alti in Svizzera
BERNA - In futuro il limite di franchigia sull'IVA per acquisti all'estero potrebbe essere abbassato. Oggi il Consiglio nazionale ha approvato una mozione e due iniziative cantonali in tal senso. L'obiettivo della proposta è migliorare l'uguaglianza fiscale per quel che concerne lo shopping transfrontaliero. Le possibilità tecniche attuali, come l'applicazione per smartphone QuickZoll (che implica l'utilizzo di dati in roaming, ndr), facilitano il pagamento dell'Imposta sul valore aggiunto. È quindi immaginabile rivedere la prassi e abbassare il valore della franchigia e/o adattarlo alla soglia di esenzione del Paese di provenienza, ha spiegato Jacques Bourgeois (PLR/FR) a nome della commissione.
La sinistra ha invece sottolineato come il problema del turismo degli acquisti non trovi origine nel limite di franchigia, quanto invece nel livello dei prezzi molto più elevato in Svizzera, come affermato da Mattea Meyer (PS/ZH). L'abbassamento della franchigia comporterà inoltre un notevole onere amministrativo per il personale doganale per importi spesso molto modesti, anche con QuickZoll.
Il turismo dello shopping pone grossi problemi ai cantoni di confine, ha ammesso il ministro delle finanze Ueli Maurer. Ma questa mozione non avrà l'effetto desiderato e il rapporto costi-benefici non è garantito, ha sostenuto il consigliere federale.
Al voto la mozione è però stata adottata con 115 voti contro 54 e 10 astenuti. Il Nazionale ha in seguito anche approvato - con 108 voti contro 60 e 14 astenuti - due iniziative cantonali di Turgovia e San Gallo che chiedevano l'eliminazione totale del limite di franchigia per i turisti degli acquisti.
La mozione passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati. A quest'ultima camera tornano anche le due iniziative cantonali. Visto che i senatori le avevano già bocciate in prima lettura, qualora dovessero confermare il loro rifiuto, questo sarebbe definitivo.
Attualmente i turisti che fanno gli acquisti oltre frontiera sono esonerati dal pagamento dell'IVA se le loro spese non superano i 300 franchi per persona e al giorno. Secondo i calcoli degli economisti del Credit Suisse, nel 2019 gli svizzeri hanno acquistato beni per un valore di 8 miliardi di franchi nei negozi oltre confine.