La Società svizzera di medicina intensiva ha lanciato oggi un nuovo appello.
BERNA - Occorre rinviare gli interventi e i trattamenti non urgenti negli ospedali di tutta la Svizzera. Ne è convinta la Società svizzera di medicina intensiva (SSMI), che segue l'appello lanciato la settimana scorsa dal ministro della sanità Alain Berset ad alcuni cantoni della Svizzera tedesca.
In una nota odierna, la SSMI giustifica la sua richiesta con il forte aumento di pazienti trattati negli ospedali o nei reparti di terapia intensiva a causa di un'infezione da coronavirus. Al fine di continuare a curare tutti i pazienti gravemente malati, occorre rinviare le operazioni e i trattamenti non urgenti.
La SSMI ricorda come taluni cantoni - in special modo nella Svizzera romanda - abbiano raggiunto in questi ultimi giorni i limiti delle loro capacità in materia di letti nelle cure intensive. Per questo diversi pazienti sono stati trasferiti in cantoni che hanno risorse sufficienti.
La cellula di coordinamento nazionale, istituita dal Servizio Sanitario Coordinato (SSC) su richiesta della SSMI, è a disposizione di ogni cantone e dei reparti di terapia intensiva in via sussidiaria. Il suo scopo è proprio quello di sostenerli nel trasferimento dei pazienti gravemente malati da coronavirus in tutta la Svizzera, qualora fosse necessario.
La SSMI tiene a ringraziare i cantoni, gli ospedali e i reparti di cure intensive «per il loro sostegno reciproco e la loro solidarietà» in queste difficili settimane. Nel contempo la Società svizzera di medicina intensiva sottolinea come le persone che hanno dolori acuti o bisogno di una consultazione medica non debbano esitare a farsi controllare.
Infine, secondo la SSMI, tutte le persone - in particolare quelle a rischio di un'infezione severa da coronavirus - dovrebbero dichiarare anticipatamente se auspicano o no beneficiare di misure per prolungare la vita in caso di malattia grave.