I risultati non sarebbero ancora sufficienti per permettere l'addestramento e l'impiego su larga scala
BERNA - Sempre più aeroporti nel mondo stanno impiegando i cani per effettuare i test covid, da Abu Dhabi a Beirut, da Dubai a Helsinki. Da metà febbraio si aggiungerà anche l'aeroporto di Cuneo.
Quello che poteva sembrare inizialmente uno strano esperimento, si è rivelato essere un successo su più fronti, secondo alcuni studi. I cani, adeguatamente addestrati, sarebbero infatti in grado di rilevare tracce di coronavirus nei passeggeri che transitano in aeroporto, grazie al loro fiuto sviluppato.
Il progetto pilota era partito qualche mese fa all'aeroporto di Helsinki, dove quattro cani sono stati impiegati durante i test. I risultati recenti hanno mostrato un alto grado di efficacia, attorno al 95%.
Anche la Svizzera ci ha pensato - Già nel mese di aprile, fa sapere l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria contattato da Tio/20minuti, l'esercito svizzero aveva preso contatto con alcuni gruppi di ricerca esteri. «Tuttavia al momento si ritiene che non vi siano sufficienti risultati per poter iniziare a formare, e poi impiegare, i cani su larga scala per questo genere di attività. Gran parte degli esperti hanno inoltre valutato che per la situazione legata al covid le metodologie diagnostiche convenzionali siano più affidabili». Nonostante la Svizzera non intenda attualmente impiegare i cani durante i test covid, l'esercito continuerà a monitorare quanto succede all'estero.
Come funziona - Ma qual è la procedura impiegata negli aeroporti che attualmente impiegano i cani per scovare i positivi al coronavirus? Una volta giunti in aeroporto ai passeggeri viene chiesto di passare una salvietta in alcuni punti specifici del corpo (come ad esempio i polsi oppure il viso). Il campione viene poi portato al cane, sito in un'altra stanza, che attraverso un cono olfattivo identifica o meno la presenza del coronavirus. In caso di esito positivo del test, solitamente, il cane si siede. Al passeggero positivo viene quindi chiesto un ulteriore test molecolare per conferma. Il viaggiatore non ha dunque contatto diretto con il cane, escludendo così problemi di possibili allergie o paure. Inoltre in questo modo l'animale non viene distratto dalla grande quantità di persone che affollano solitamente gli aeroporti.
Vantaggi e svantaggi - Sono diversi i vantaggi che questa pratica comporta. Innanzitutto tutto il minor tempo impiegato dal cane per effettuare il test. Il risultato può arrivare anche in un minuto. Secondariamente non vengono impiegati reagenti chimici, non sempre facili da reperire ovunque. E il test rivela anche le minime tracce di coronavirus, anche cinque giorni prima che si manifestino i sintomi, stando ai recenti studi. Inoltre non risulta troppo invasivo o fastidioso per il viaggiatore. Tuttavia per addestrare i cani sono necessarie diverse settimane, e il numero di animali da impiegare nei grandi aeroporti sarebbe elevato.